Decarbonisation & Competitiveness
L’invasione dell’Ucraina ha stravolto il panorama energetico dell'Unione Europea attraverso una lievitazione dei prezzi del gas e dell'elettricità, penalizzandone la competitività industriale. La dipendenza dall’importazione di gas russo, ha aggravato ulteriormente la situazione, considerando che in alcuni Stati membri il prezzo supera i 250 €/MWh a confronto con i 100 €/MWh di altri.
Rattrista sentire parlare di transizione ecologica, clean technologies e soluzioni di economia circolare quando manca totalmente una strategia coerente ed adeguata. Quanto riscontrabile nel documento ripete pressoché a ruota ciò che di osservabile nell’ultimo mandato. Molto più vicino ad un’ecologia di facciata e “spendacciona” che concentrata su progetti concreti.
La crescente competizione con la Cina, che domina il settore delle clean technologies e degli EV grazie alla sua industrializzazione su larga scala e il controllo delle materie prime, rappresenta una minaccia per l'Unione Europea, che dovrà investire considerevolmente per non rimanere tagliata fuori dal mercato.
Il report propone come obiettivi l'approvvigionamento di fonti energetiche a basso costo e la riduzione della dipendenza dal gas, un aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, il rafforzamento del nucleare e del ricorso all’idrogeno e, infine, una particolare attenzione nei confronti delle stesse infrastrutture energetiche quali reti elettriche, stoccaggio gas e accordi con partner globali.
Spostandosi più specificatamente verso il contesto delle materie prime critiche, vengono proposte una maggiore diversificazione delle fonti, creando partenariati esterni all’Unione, un incremento dell’autosufficienza, attraverso lo sviluppo di processi di estrazione e raffinazione più sostenibili, e la promozione di materiali sostitutivi e riciclati.
Le industrie ad alta intensità energetica (acciaio, cemento, chimica) sono particolarmente vulnerabili ai prezzi elevati dell’energia, rappresentando una quota significativa dei costi di produzione.
Quanto proposto riporta un tentativo di incentivazione all’uso di tecnologie che riducano il consumo energetico nei processi industriali, all'adozione di tecnologie verdi, quali CCUS (Carbon Capture, Utilization, and Storage ) o idrogeno verde, e infine la ricerca di meccanismi che proteggano le industrie ad alta intensità dalla fluttuazione dei prezzi dell’energia.
Un discorso analogo segue per le clean technologies, attraverso la proposta di creare fondi e incentivi in grado di favorirne lo sviluppo, di migliorare ed implementare reti intelligenti volte a supportare l’integrazione delle energie rinnovabili, e di ridurre il carico burocratico dietro ai permessi di costruzione.
Infine, ciò che concerne il settore dei trasporti è esattamente in linea con quanto perseguito lo scorso mandato: supportare l'adozione di veicoli elettrici e ibridi, così come infrastrutture per il trasporto pubblico a basse emissioni, investire in soluzioni di trasporto pubblico innovativo (autobus elettrici e sistemi di car-sharing) e incentivare l’uso di biocarburanti e idrogeno per il trasporto su lunga distanza e le flotte commerciali.
Security, Defense & Autonomy
Di cruciale importanza vi è l’obiettivo che l’Europa si deve porre all’interno di un contesto di crescente dipendenza dalle importazioni strategiche e di costante frammentazione interna del mercato che limita l'efficacia stessa delle tecnologie europee.