Che cos'è il debito pubblico? E perché uno stato fa debito Pubblico?
In poche parole, il debito pubblico è la somma delle passività accomunate da uno Stato. È formato da monete che sono iscritte al passivo nei conti della Banca d'Italia, ma è formato soprattutto dalle emissioni di titoli di debito pubblico, cioè le emissioni di Bot, Btp e altri titoli obbligazionari che lo Stato emette annualmente, sui quali paga un interesse.
Premesso che tutti gli stati fanno debito pubblico, si sceglie di fare debito pubblico quando c'è uno squilibrio fra le entrate, essenzialmente le entrate di carattere fiscale, e le uscite, cioè la spesa pubblica. In questo caso per poter finanziare la spesa pubblica, lo Stato deve reperire risorse e, per farlo, si rivolge ai mercati. Lo fa emettendo debito pubblico con la promessa di rimborso del debito a scadenza e il pagamento degli interessi cedolari durante la vita del titolo di debito pubblico.
Quindi di per sé il debito pubblico non è un male da evitare a tutti i costi, al contrario può essere una grande opportunità per una nazione per effettuare investimenti che ripaghino sul lungo periodo. Un esempio possono essere gli investimenti sulla transizione ecologica.
Distinguere il debito pubblico “utile” da quello problematico
Il debito pubblico diventa un problema quando non è sostenibile, questa è la regola generale.
Quando il debito pubblico continua ad aumentare e non è sostenuto dalle finanze pubbliche, quindi essenzialmente dalle entrate fiscali, allora questo debito pubblico diventa un problema. C'è anche un altro punto però che va sottolineato, e cioè gli interessi sul debito. Il debito pubblico non è sostenibile, o comunque comincia ad avere problemi di sostenibilità, quando gli interessi che vengono richiesti al mercato superano una certa soglia. In particolare, potremmo dire che diventa un problema quando gli interessi richiesti dal mercato superano la soglia della crescita nominale del prodotto interno lordo. In questo caso, allo squilibrio fra entrate e uscite, si aggiunge lo squilibrio fra interessi che devono essere pagati e crescita del prodotto interno lordo. Quindi se il prodotto interno lordo cresce di una misura inferiore rispetto ai tassi ai quali vengono collocati I titoli di Stato, a quel punto il debito comincia ad avere qualche problema di sostenibilità nel breve, medio e lungo periodo.