Punto stampa a cura di: Pietro Zanotta, Marco Todisco, Erika Di Biase
In studio: Franz Forti, Michele Boldrin
Ospite: Nane Cantore
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Politica-Economia
Sul campo
Della stessa idea il WSJ, che in un editoriale riporta come le parole di Macron diano forza a quanti vedono nella Cina la vera minaccia per gli States, reputando la guerra in Ucraina un conflitto che non tange gli interessi nazionali.
Di questa linea il senatore repubblicano Marco Rubio, che ha reagito alle dichiarazioni di Macron suggerendo che, qualora la linea espressa dal presidente francese fosse condivisa dall’intera Europa, sarebbe interesse degli Stati Uniti porre il focus sul contenimento della Cina, lasciando la questione in Ucraina all’Europa.
Diverse le condanne alle parole di Macron da parte di Europarlamentari, secondo cui il capo dell’Eliseo non ha espresso un sentimento comune all’intera Europa, ma ha anzi contribuito alla strategia cinese del divide et impera.
Il Cremlino ha difeso questa narrazione Cinese, affermando che un Paese ha tutto il diritto di rispondere a ripetute provocazioni.
Non si è fatta attendere la condanna da parte del Giappone e dell’Europa.
La dichiarazione segue la velata minaccia del ministro degli esteri cinese della scorsa settimana, che ha dichiarato che l’intensificarsi della potenza militare statunitense nelle Filippine avrebbe avuto come conseguenza solo tensioni nella regione. Le dichiarazioni del presidente anticipano la più grande esercitazione congiunta USA-Filippine che avra’ inizio martedi’ 11 Aprile ed andrà avanti fino al 28 Aprile, coinvolgendo 12 mila truppe statunitensi e 5 mila filippine.