La Commissione Europea: quali sono i suoi ruoli? E come viene formata?

La Commissione Europea e il suo presidente sono un argomento spesso menzionato nel discorso politico italiano, ma raramente compreso appieno, e con le elezioni europee di giugno all'orizzonte, l'attenzione su come verrà costituita la nuova Commissione e su chi ne sarà a capo è destinata ad aumentare. Ciò è dovuto principalmente al suo ruolo e ai suoi doveri poco convenzionali rispetto alle forme di governo nazionali tradizionali. Ma la Commissione svolge funzioni esecutive cruciali e ha un'influenza significativa sul processo legislativo dell'UE. In questo articolo, esploreremo come opera, quali sono le sue responsabilità e come viene costituita.

Quali sono le funzioni e le responsabilità della Commissione Europea?

La Commissione svolge diverse funzioni essenziali all'interno dell'Unione europea, fungendo sia da organo esecutivo che da “iniziatore” della legislazione. In altre parole, ha la responsabilità esclusiva di proporre leggi, che è fondamentale per il suo ruolo nel definire la politica dell'UE in vari settori, e le conferisce un’influenza eccezionale sulle altre istituzioni.
La sua capacità di proporre leggi consente di affrontare questioni transnazionali che richiedono una risposta coordinata da parte degli Stati membri. Ad esempio, temi come il cambiamento climatico, la sicurezza energetica e la gestione delle risorse naturali sono spesso al centro delle proposte legislative. Oltre a proporre leggi, la Commissione è responsabile dell'attuazione delle decisioni dell'UE. Ciò include la gestione e la distribuzione dei fondi, garantendo che il bilancio dell'Unione venga utilizzato in modo efficiente e in linea con gli obiettivi stabiliti. Questo compito richiede una supervisione rigorosa e una gestione attenta per assicurare che le politiche e i programmi dell'UE siano eseguiti correttamente.

Custode dei Trattati

Per questo, quando uno Stato membro non adempie ai suoi obblighi, la Commissione ha l'autorità di avviare procedure di infrazione. Questa funzione di vigilanza è strettamente legata alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea. Infatti, la Corte non ha il potere di avviare autonomamente procedimenti per infrazione. Pertanto, dipende dalle segnalazioni della Commissione per intraprendere azioni legali contro gli Stati membri che violano il diritto dell'Unione.
Il processo inizia quando la Commissione sospetta una violazione del diritto dell'UE. Avviando una procedura di infrazione, invia una lettera di costituzione in mora allo Stato Membro interessato, chiedendo chiarimenti sulla presunta violazione. Se lo Stato membro non risponde in modo soddisfacente o non corregge la violazione, la Commissione può emettere un parere motivato, esprimendo ufficialmente la sua posizione sulla questione. Nel caso in cui lo Stato membro continuasse a non conformarsi, la Commissione potrebbe decidere di deferire il caso alla Corte di Giustizia. Una volta ricevuta la segnalazione, la Corte esamina il caso e può emettere una sentenza che obbliga lo Stato membro a conformarsi al diritto dell'UE. Se lo Stato membro non si conforma alla sentenza, la Corte può imporre sanzioni finanziarie.

Relazioni Internazionali

Sul fronte internazionale, la Commissione rappresenta l'UE nei negoziati con paesi terzi e organizzazioni internazionali. Attraverso l'Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, la Commissione lavora per elaborare accordi che riflettano gli interessi collettivi degli Stati membri, posizionando l'UE come un attore globale significativo. Questo ruolo fu istituito nel 1997 con il Trattato di Amsterdam, con compiti molto ridotti rispetto a quando, attraverso il Trattato di Lisbona, gli fu conferito anche il titolo di Vicepresidente della Commissione.

Collaborazione con Gruppi di Interesse

Una delle peculiarità della Commissione Europea è la sua necessità di collaborare con gruppi di interesse specializzati. Dato che il servizio civile della Commissione è relativamente piccolo, comparabile in termini di numero di dipendenti a quello dei ministeri dell'economia e delle finanze e della cultura italiani. Per questo la Commissione si affida spesso alle informazioni fornite da aziende e gruppi di interesse. Questo processo, sebbene necessario, solleva preoccupazioni riguardo alla trasparenza e all'influenza che tali gruppi possono esercitare sulle decisioni della Commissione. Sul tema del ruolo e delle dinamiche di lobby nell’EU, però, si potrebbero scrivere centinaia di articoli, e verrà sicuramente ripreso in futuro.

Il Processo di Nomina del Presidente e della Commissione Europea

Il Presidente e il Sistema dello Spitzenkandidaten
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il presidente della Commissione Europea viene eletto attraverso un processo che si può definire "quasi" democratico. Questo sistema, noto come "Spitzenkandidaten" (candidato principale), è stato introdotto nelle elezioni del Parlamento Europeo del 2014. Secondo questo sistema, ogni gruppo politico del Parlamento Europeo nomina un candidato principale per il ruolo di presidente della Commissione prima delle elezioni. Il gruppo politico che ottiene il maggior numero di voti nelle elezioni europee vede il proprio Spitzenkandidat diventare presidente della Commissione, previa approvazione del Consiglio Europeo, composto dai capi di governo degli Stati membri. Il metodo dello Spitzenkandidaten, o sistema del candidato principale, rappresenta un tentativo significativo di rendere più democratico e trasparente il processo di nomina del Presidente della Commissione Europea. Tuttavia, l'adozione di questo metodo non è stata immediata né priva di controversie, e il suo sviluppo rappresenta un compromesso tra le diverse istituzioni dell'UE e gli interessi nazionali.

L'articolo 17(7) del Trattato sull'Unione Europea (TUE) stabilisce che il Consiglio Europeo, tenendo conto delle elezioni del Parlamento Europeo, propone al Parlamento un candidato per la carica di Presidente della Commissione. Questo candidato deve poi essere eletto dal Parlamento Europeo. Tuttavia, il trattato non specifica dettagliatamente come debba essere scelto il candidato, lasciando margine per interpretazioni e pratiche diverse.

Prima dell'introduzione dello Spitzenkandidaten, il processo di nomina del Presidente della Commissione era principalmente guidato dai leader degli Stati membri, riuniti nel Consiglio Europeo. Questi leader negoziavano e concordavano un candidato che ritenevano accettabile, il quale veniva poi presentato al Parlamento Europeo per l'approvazione. Questo metodo, sebbene efficace, era spesso criticato per la sua mancanza di trasparenza e di coinvolgimento democratico diretto. Il cambiamento è avvenuto in preparazione delle elezioni europee del 2014, quando il Parlamento Europeo ha deciso di assumere un ruolo più attivo nel processo di nomina. I principali gruppi politici del Parlamento hanno ciascuno nominato un candidato principale (Spitzenkandidat) prima delle elezioni, con l'impegno che il candidato del gruppo che avesse ottenuto il maggior numero di seggi sarebbe stato proposto come Presidente della Commissione. Questa nuova pratica mirava a creare un legame più diretto tra le elezioni del Parlamento Europeo e la nomina del Presidente della Commissione, rafforzando la legittimità democratica di quest'ultimo. Infatti, il Parlamento Europeo ha utilizzato il risultato elettorale come base per proporre il suo candidato, esercitando pressione sul Consiglio Europeo affinché rispettasse la volontà degli elettori.

Il primo test di questo nuovo approccio è stato l'elezione di Jean-Claude Juncker come Presidente della Commissione Europea nel 2014. Juncker era lo Spitzenkandidat del Partito Popolare Europeo (PPE), il gruppo che aveva ottenuto il maggior numero di seggi alle elezioni. Nonostante alcune resistenze iniziali da parte di alcuni leader nazionali, il Consiglio Europeo ha infine accettato la proposta di Juncker, che è stato poi eletto dal Parlamento.
L'adozione del metodo dello Spitzenkandidaten non è stata priva di critiche. Alcuni hanno argomentato che essa riduceva la flessibilità del Consiglio Europeo e poteva limitare la scelta a candidati provenienti dai gruppi politici principali, escludendo potenzialmente figure altamente qualificate ma non affiliate a tali gruppi. Inoltre, vi è stato un dibattito continuo sulla sua legittimità giuridica, dato che l'articolo 17(7) TUE non impone esplicitamente questo metodo.

Selezione dei Commissari
Dopo la nomina del Presidente della Commissione europea, la formazione della Commissione prosegue con la selezione dei Vicepresidenti, tra cui l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, il quale, viene nominato dal Consiglio Europeo e deve essere approvato dal neoeletto presidente della Commissione.
Successivamente, ogni Stato membro dell'UE nomina un candidato per la Commissione, tenendo conto dell'equilibrio politico e strategico, comprese le considerazioni di genere, esperienza e affiliazione politica. Questa fase sottolinea la natura intergovernativa dell'UE, in quanto ogni governo seleziona un candidato che ritiene possa rappresentare efficacemente i propri interessi nazionali e al contempo servire gli obiettivi più ampi dell'UE. I candidati sono poi sottoposti a un rigoroso processo di valutazione che comprende audizioni individuali condotte dalle commissioni del Parlamento Europeo. Queste audizioni hanno lo scopo di valutare le competenze dei candidati, il loro impegno nei confronti dei valori europei e la loro visione dei rispettivi mandati. Le audizioni possono essere molto severe e i candidati che non riescono a convincere il Parlamento della loro idoneità possono essere respinti singolarmente.

Una volta completate le audizioni e approvati i candidati, il Collegio dei Commissari al completo, che comprende il Presidente, i Vicepresidenti e i Commissari, viene sottoposto al voto di approvazione del Parlamento europeo. Questo voto è fondamentale perché riflette il giudizio collettivo del Parlamento sull'idoneità dell'intera Commissione, e in altre parole, il volere degli elettori. Infine, il Consiglio dell'Unione europea nomina formalmente la Commissione europea.

Conclusione

Questo processo a tappe dovrebbe garantire che la Commissione sia politicamente e democraticamente responsabile e in grado di rappresentare e affrontare i diversi interessi e le complessità dell'Unione europea. Questo meccanismo di formazione mira a bilanciare l'efficienza delle funzioni esecutive dell'UE, con il suo disperato bisogno di legittimità democratica e trasparenza. Con questo articolo speriamo di avervi dato una visione complessiva di quale siano le responsabilità della Commissione e dell’influenza che il vostro voto avrà su chi vi siederà nel corso della prossima legislatura.

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