Tre anni di invasione. Tre anni di una resistenza che ha stupito il mondo. Tre anni di solidarietà a parole da parte della comunità internazionale e, da parte dei governi, di un aiuto lento, a singhiozzo, mai tempestivo, mai sufficiente.
Undici anni di guerra, se ricordiamo l’annessione della Crimea e l’invasione del Donbas, una guerra di conquista travestita da secessione.
Ma, se contiamo la guerra ibrida: gli attentati a uomini politici, la corruzione, i partiti eterodiretti, la disinformazione, possiamo dire che la guerra della Federazione Russa contro l’Ucraina dura da almeno trent’anni.
La lunga striscia di sangue del regime putiniano inizia nel 1999 con la seconda guerra cecena. Seguono venticinque anni di corruzione, omicidi, incarcerazioni, repressioni, massacri, bombardamenti, sparizione della democrazia e alleanze con regimi criminali.
È stata questa la vera escalation, tollerata dalle diplomazie occidentali e ignorata da un pezzo di opinione pubblica, con una sinistra somiglianza alla parabola della Germania nazista negli anni ’30.
Altrettanto tollerata è stata la guerra ibrida contro l’Occidente. Una campagna di disinformazione calibrata su pregiudizi e paure delle opinioni pubbliche, una campagna di bugie, sabotaggi, denigrazioni, minacce, di un finto dibattito alimentato da interlocutori virtuali, di corruzione tramite gli oligarchi.
Gli Ucraini non “disputano un territorio”, difendono sé stessi, la loro vita e la loro libertà. E allo stesso tempo difendono anche la vita e la libertà dell’Europa. E dirlo non è retorica.
Noi società civile italiana e persone che credono nei valori di democrazia e libertà, riconosciamo nel popolo ucraino un alleato, l’alleato che sopporta oggi il prezzo più doloroso e pesante, di una lotta per la democrazia e la libertà, contro le autocrazie e contro i nuovi aspiranti autocrati.
La Storia sembra oggi andare in una direzione contraria. Ma gli esseri umani, i popoli, le società civili trovano sempre le strade e le alleanze per la loro liberazione.
L’intellettuale Adriano Sofri così definisce Donald Trump in un articolo
…Il palo americano al capobanda russo.
E continua:
Non c'è stato, nella storia del dopoguerra da ottant'anni a questa parte, niente di simile quanto a cinismo e viltà. E ottusità, anche: perché una volta che i commensali si siano accordati sul bottino, l'Ucraina metterà in campo le più imprevedibili e intrattabili obiezioni di coscienza e di corpi.
Un'Ucraina umiliata sarà una santabarbara di irredentismo ottocentesco quanto allo spirito, - ultramoderno quanto alle risorse materiali. Guai ai vincitori.
Ma non saranno vincitori. Non vinceranno.
Lo dico chiaro a chi deve intendere: gli Ucraini si difendono con le armi. Chi non dà le armi agli Ucraini, non è degno di chiamarsi antifascista.
Slava Ukraïni 🇺🇦
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E davvero queste risorse ne toglieranno altre a sanità, istruzione ecc. come dice Conte? Spieghiamo