Perché "i Verdi" sono un ostacolo alla sostenibilità

Nel contesto attuale, il concetto di sostenibilità risuona sempre più frequentemente nelle conversazioni quotidiane, dalle stanze dei decisori politici alle strategie aziendali. La sostenibilità non è solo un ideale, ma sta diventando una realtà che richiede azioni concrete.

Immagine elaborata da V. Barbiero

Cos'è la sostenibilità?

La sostenibilità, un concetto cruciale nelle scienze ambientali ed economiche, si riferisce a uno sviluppo che soddisfi i bisogni dell'attuale generazione senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni. Questo concetto è stato introdotto ufficialmente durante la prima conferenza ONU sull'ambiente nel 1972, ma è stato definito in modo più chiaro nel 1987 con il rapporto Brundtland. Da allora, è diventato il nuovo paradigma dello sviluppo.

Il concetto di sostenibilità ha subito un'evoluzione significativa, passando da una visione centrata sull'ambiente a una più globale che tiene conto anche degli aspetti economici e sociali. Richiede quindi un equilibrio armonioso, tuttavia quello che dovrebbe essere il partito europeo più improntato alla sostenibilità, i Verdi, sembra ignorare gli aspetti socio-economici e a proporre soluzioni di stampo ideologico più che scientifico, sugli aspetti ambientali 

Chi sono “i Verdi”

Il Partito Verde Europeo (PVE), o Verdi Europei, è un'organizzazione politica che unisce i partiti nazionali ecologisti in Europa e nell'Unione Europea. Nati negli anni ‘70 del secolo scorso, sono rappresentati al Parlamento Europeo dal 1984. Nel 2020, i Verdi europei hanno ottenuto significative vittorie nelle elezioni locali di diversi Stati europei, eleggendo sindaci in città come Lione, Strasburgo, e Bordeaux in Francia, Dublino in Irlanda, e Aquisgrana, Colonia e Bonn in Germania. Nel dicembre 2021, i Verdi tedeschi sono entrati a far parte della coalizione di governo guidata da Olaf Scholz in Germania. Nonostante il peso del PVE, il commissario per l'ambiente e gli oceani della Commissione von der Leyen, Virginijus Sinkevičius, è membro dell'Unione dei Contadini e dei Verdi di Lituania, che è affiliata al solo gruppo Verdi/ALE ma non al PVE.

Dallo statuto del PVE possiamo leggere: 

“Lotta per la giustizia ambientale e sociale, la riduzione delle disuguaglianze, la solidarietà e l’equa redistribuzione delle ricchezze e delle risorse all’interno della società, tra i popoli, i territori, i sessi e le generazioni… Promuove le energie rinnovabili, l’efficienza energetica, l’economia circolare e la mobilità sostenibile…Promuove la sovranità alimentare, il diritto al cibo e alla sua sicurezza…sostiene le economie locali basate sulle conoscenze e sulle competenze, sui valori di cooperazione, mutualità e solidarietà, con particolare attenzione alle culture, alle ragioni dei popoli indigeni…Mette al centro la salvaguardia dell’ambiente, della bellezza del paesaggio, del patrimonio storico, artistico e culturale, degli ecosistemi e della biodiversità… Lavora per eliminare l’utilizzo degli OGM, pesticidi e altre sostanze chimiche.”.

Alle elezioni del Parlamento Europeo del 2019, il PVE prese circa il 15% conquistando 118 seggi su 736. In queste ultime elezioni Europee (2024), tuttavia, il partito del PVE  è riuscito ad appropriarsi solo di 53 seggi, perdendone 18 dal 2022, questo probabilmente a causa delle scellerate politiche ambientali che hanno indirizzato gli elettori scontenti verso altri partiti.

Ad oggi, il consumo di CO2eq per la Germania ammonta a 7,8 tonnellate pro capite, con il 18% dei consumi elettrici tedeschi coperto da fonti rinnovabili. La Francia ha circa il 16% dei consumi elettrici coperti da energia rinnovabile, eppure le emissioni della Francia ammontano a 4,4 tonnellate pro capite

Questa differenza è dovuta principalmente al contributo dell’energia nucleare al mix energetico francese. Con quasi 60 reattori distribuiti sul territorio, la Francia produce oltre il 30% del consumo energetico totale del paese. Al contrario, la Germania ha recentemente spento i suoi ultimi 3 reattori(15 Aprile 2023), e per mantenere la stessa produzione di energia elettrica ha aumentato le sue miniere di carbone, combustibile ovviamente molto piu’ inquinante e con alte emissioni climalteranti. Lo spegnimento delle centrali nucleari in Germania diventa più preoccupante considerando che i consumi energetici sono in leggera crescita in EU.

Consumo energetico mondiale dal 2000 al 2019, con previsione fino al 2050, per fonte energetica Statista

Inoltre l’energia nucleare sembrerebbe essere, a lungo termine, una delle fonti più economica.

LCOE per fonte di energia IEA

Un approvvigionamento energetico instabile porta, come abbiamo visto negli ultimi anni, a rialzare i prezzi, aumentando il costo della vita, impattando soprattutto sui ceti meno abbienti. Appare quindi irrazionale il perseguimento di politiche ideologiche “No Nuke” da parte di un sedicente partito di sinistra. 

Anche la politica agricola “No OGM” e “No sostanze chimiche” risulta essere altrettanto scellerata, basta vedere cosa è successo qualche anno fa nello Sri Lanka dopo il divieto di sostanze chimiche in Agricoltura, ed è ironico in quanto le conseguenze di tale politiche portano a una riduzione della produzione nazionale, aumentando così la dipendenza dall’estero per soddisfare la domanda interna, nonostante nel loro statuto venga citata e portata come valore la sovranità alimentare e il sostegno delle economie locali. 

La riduzione della resa inoltre porta anche a dover aumentare gli ettari utilizzati per equiparare la produzione, risultando così più inquinanti.

Ettari usati, convenzionale vs biologico Nature

Un altro argomento spesso citato a favore del BIO è che questi prodotti sono meno velenosi. Non c’è alcun motivo biochimico per cui un pesticida “naturale” dovrebbe avere effetti diversi da uno sintetizzato in laboratorio. Inoltre, le possibili sostanze nocive contenute nei prodotti non BIO sono già ampiamente sotto le soglie minime di sicurezza. 

Conclusioni

 

World total population ONU

La sostenibilità è un argomento importante dato che presto l’umanità toccherà la quota di 10 miliardi di individui e risulta fondamentale trovare un equilibrio. Tuttavia l’approccio politico attuale da parte dei Verdi, che hanno ottenuto 6,7% in Italia alle elezioni europee, a tale problema, risulta essere più ideologico che scientifico, finendo per essere addirittura controproducente per il nostro futuro.

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