L’Europa odia la Russia?

Questa riflessione nasce da un video dello youtuber, fotografo e scrittore Stefano Tiozzo, dal roboante titolo ‘STORIA DELLA RUSSOFOBIA: PERCHE' L'EUROPA ODIA LA RUSSIA DA 1000 ANNI?’’. Chiaramente l’autore ha operato la scelta di intraprendere l’antica arte del clickbait. Chi, d’altronde, su YouTube, non lo fa?

Questo testo vuole essere una riflessione sul perché questa affermazione è errata.

Immagine realizzata con AI, di Lorenzo Viviani

Nel video, Tiozzo elenca una serie di fatti storici che, secondo lui e secondo alcuni autori che cita, spiegano perché l’Europa Occidentale ‘’odia’’ la Russia. Un’Europa Occidentale non meglio specificata, che una volta è la Francia illuminista, una volta l’Impero Britannico e una volta la Germania del Terzo Reich. Tre entità che hanno molto in comune, no?

Tra i casi di ‘’russofobia’’ Stefano elenca anche le Crociate Baltiche dei Cavalieri Teutonici, fatto storico che per sua stessa ammissione precede l’esistenza di uno stato e di un popolo russo. La sua battuta di chiusura ‘’Sorprendentemente, la russofobia precede l’esistenza della Russia!’’ tempi comici mediocri. Spacciare un fatto che precede l’esistenza di uno stato e di un popolo come segno per l’odio verso questi ultimi non fa ridere, Stefano.

Una digressione sugli autori citati nel video, che teoricamente servirebbero a rafforzare le tesi e renderle imparziali ed autorevoli. Uno tra gli autori citati nel video è Guy Mettan, giornalista e politico svizzero autore del libro ‘’Creating Russophobia…’’. Un intellettuale occidentale posato ed imparziale, no? Peccato che basti una rapida ricerca su internet per scoprire che il signore ha ricevuto nel 2017 la medaglia dell’Ordine dell’Amicizia della Federazione Russa niente popò di meno che da… Vladimir Putin. Come dicevamo, una fonte “imparziale”.

Ma torniamo ai contenuti. La definizione di ‘’russofobia’’ presentata nel video è ‘’paura irrazionale della Russia e dei russi’’. Nessuno degli episodi storici descritti è però irrazionale.

Vengono mostrati a schermo poster della propaganda britannica dell’epoca della Guerra di Crimea che dipingono la Russia come un orso violento contro l’uomo bianco britannico. Ad onor del vero va detto che è comune tra paesi in guerra o in situazioni di tensione fare propaganda per dipingere in maniera caricaturalmente negativa il nemico, gli inglesi hanno fatto lo stesso coi tedeschi, i giapponesi lo fecero coi russi, i russi coi popoli dell'Asia Minore, e così tanti altri paesi in altri momenti storici. Nulla di irrazionale.

Didascalia immagini a fondo pagina*

 

Due episodi descritti nel video che meritano menzione speciale sono il disprezzo di Marx ed Engels verso i russi ed il Maccartismo. Nel primo caso, per stessa ammissione di Tiozzo, Marx ed Engels non ‘’odiavano’’ i russi per sé, bensì definivano inferiori gli slavi che non intraprendevano la rivoluzione proletaria contro il proprio impero. Dunque, Marx ed Engels non disprezzavano i russi in quanto russi, ma in quanto sudditi di un impero, in linea con l’ideologia marxista. Nessuna paura irrazionale dei russi. Il Maccartismo invece viene definito come fenomeno che ha coinvolto principalmente russi, senza contare però che era un fenomeno indirizzato ai comunisti americani.

Ora, per concludere, un breve elenco di controfattuali: episodi storici dove i paesi ed i cittadini europei hanno dimostrato tutto il contrario dell’odio verso la Russia ed il suo popolo.

Storia e Cultura

  1. San Pietroburgo, creata da Pietro Il Grande nel 1703, è stata progettata da architetti italiani e francesi (Domenico Trezzini, Jean-Baptiste Le Blond, Bartolomeo Restelli). San Pietroburgo è stata capitale fino al 1918.
  2. Molti grandi scrittori, poeti e artisti russi hanno trovato rifugio o sono stati accolti nel Vecchio Continente quando il loro stesso paese li metteva in pericolo di vita (in ordine sparso: Ivan Turgenev, Lev Tolstoj, Aleksandr Solženicyn, Vasilij Kandinskij, Igor Stravinskij, Mikhail Bakunin, Sergej Djagilev e molti altri).
  3. Gli autori della letteratura russa sono sempre stati molto apprezzati in Europa (in ordine sparso: Fëdor Dostoevskij, Anton Čechov, Aleksandr Puškin e altri). Il sentimento era ricambiato, con molti autori europei che si interessavano, viaggiavano e scrivevano di Russia (tra questi Marquis de Ségur, Arthur Ransome, Rainer Maria Rilke e molti altri).

Relazioni commerciali e diplomatiche

  1. Nel XVII secolo, i commerci tra l’Impero Russo e l’Olanda furono floridi, grazie all’interesse per la tecnologia navale olandese da parte di Pietro il Grande, il quale trascorse del tempo ad Amsterdam per apprendere tecniche di costruzione navale.
  2. La Russia intratteneva scambi agricoli con l’Impero Austroungarico, fornendo grano e prodotti della steppa russa, mentre importava beni di lusso e prodotti artigianali.
  3. Durante il regno di Caterina la Grande, la Russia intrattenne stretti rapporti culturali e diplomatici con la Francia. Caterina era una grande ammiratrice degli illuministi francesi e mantenne una fitta corrispondenza con figure come Voltaire e Diderot.
  4. Le famiglie reali russe (i Romanov) si imparentarono con molte case reali europee, come gli Asburgo e i Windsor, rafforzando le relazioni politiche e culturali.

Questi sono solo alcuni dei molteplici fatti che smentiscono l’esistenza di un innato ed irrazionale odio dell’Europa e degli europei verso la Russia. Messaggio che viene spesso proposto dagli amanti nostrani della Russia come Tiozzo. Il che non comporta nulla di sbagliato, se non qualche inesattezza storica e qualche capriola retorica.

Il concetto di “russofobia” è però uno strumento retorico ed ideologico promosso ampiamente dalla propaganda russa in Europa. Quella propaganda ufficialmente (o non ufficialmente) pagata, voluta e comandata dagli organi statali della Federazione Russa all’estero. Un fenomeno decisamente più grave e preoccupante di un innocuo e forse un po’ ingenuo video su YouTube.

Se stai leggendo ed hai a cuore l’espressione libera, senza influenze di regimi autoritari guerriglieri come quello russo odierno, unisciti a noi di Liberi Oltre le Ilusioni il giorno 2 Febbraio a Bologna in Piazza VIII Agosto, per chiedere #StopPropagandaRussa.

*Didascalia immagini

1) Marina degli Stati Uniti: raffigurante un serpente che rappresenta il Giappone bombardato da un'aquila. Un esempio di propaganda americana durante la Seconda Guerra Mondiale, Fonte, Phil von Phul, Wikimedia Commons

2) Litografia: Manifesto di guerra australiano della prima guerra mondiale. Il manifesto raffigura un mostro scimmia con un elmetto tedesco e mani insanguinate che si estendono intorno al globo. Fonte, Norman Lindsay, Wikimedia Commons

3) Un manifesto propagandistico mostra un terrificante gorilla con un casco con la scritta "militarismo", che tiene in mano una mazza insanguinata con la scritta "kultur" e una donna seminuda mentre marcia sulla costa americana. Fonte, Harry R. Hopps, Wikimedia commons

4) Guerra polacco-sovietica: manifesto di reclutamento polacco del 1920. Il testo recita: "Alle armi! Salvate la patria! Ricordate bene il nostro destino". Fonte, autore sconosciuto, Wikimedia commons

5) Propaganda Poster of Anti-American War. FonteGary Todd from Xinzheng, China, Wikimedia Commons

6) Volantino di propaganda giapponese raffigurante i leader alleati che cercano di spingere (Churchill) e trascinare (Chiang e Roosevelt) un indiano nella lotta contro i giapponesi, mentre Wilhelmina osserva. Fonte, Empire of Japan, Wikimedia Commons

Ti è piaciuto questo articolo? Supporta la nostra associazione: associati oppure effettua una donazione.
Il tuo sostegno è per noi importante!

DONA ORAASSOCIATI

Indietro

Viti e Riso TEA vandalizzate

di F. Lucà

Nella notte tra il 12 e il 13 febbraio 2025, le colture di viti TEA del progetto di ricerca della…

"Una guerra che non vogliamo": le relazioni anglo-americane durante la guerra di Corea

di M. Salvemini

La guerra di Corea non rappresentò solo il primo grande conflitto che sorse nel contesto della…

Macron (non) è Napoleone

di L. Campisi

Macron è un europeo al servizio del Continente e un leader a cui tendere la mano

Questo sito web utilizza i cookie

Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico. Inoltre forniamo informazioni sul modo in cui utilizzi il nostro sito ai nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che hai fornito loro o che hanno raccolto in base al tuo utilizzo dei loro servizi.