È ora ufficiale il fatto che Trump abbia firmato un executive order per lasciare la World Health Organization (WHO - in italiano Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS). Che cosa significa? La risposta onesta è: dipende. Alcune conseguenze sono chiare e determinabili, altre meno.
Fondata nel 1948, la WHO è un'agenzia mondiale che promuove la salute globale. Si occupa inoltre di far fronte alle emergenze sanitarie e di aiutare i paesi membri nel costruire o perfezionare i programmi di salute pubblica.
A titolo esemplificativo, la classificazione dei tumori cerebrali dal 1979 e successive edizioni è stilata dal WHO. Altro esempio: prima di un qualsiasi intervento chirurgico, si esegue o si dovrebbe eseguire la WHO checklist. Si controlla chi c'è in sala operatoria, si confermano i dati del paziente (prima e dopo averlo addormentato), si conferma che la strumentazione sia pronta e sterile. Al termine dell'operazione si esegue la conta delle garze e degli strumenti, si verifica che eventuali campioni patologici siano stati etichettati e inviati ai laboratori, si comunicano le istruzioni post-operatorie al team che si prende carico del paziente.
In termini di salute pubblica, la WHO promuove programmi di prevenzione e trattamento per diverse patologie. In diversi casi è anche coinvolta in operazioni di bonifica e igienizzazione nell’ambito di quella branca della medicina che in italia si chiama, appunto, salute pubblica.
Veniamo al punto: la volontà di distaccarsi dal WHO da parte degli USA inizia ad Aprile 2020. Trump era al termine del primo mandato e la sua amministrazione era scontenta della gestione della pandemia, accusando l'organizzazione di una serie di negligenze. Alcune accuse erano false, altre si rivelarono in seguito più fondate di quanto inizialmente ritenuto. Qui un fact-checking di allora. Uno dei nodi principali contestati fu la possibile ingerenza cinese sia come gestione che come copertura.
Prima fra tutte, semplice e indiscutibile: il budget.
Il governo USA, solo nel 2022-2023, era il top contributor dell'organizzazione. Un dato interessante tuttavia, è che anche fondazioni private, spesso americane, hanno contribuito in maniera sostanziale, vedi Bill and Melinda Gates foundation (1).
Per coprire un miliardo e 200 milioni di dollari di mancati contributi, servirà un notevole sforzo combinato degli altri paesi. L'Europa in generale e la Germania in particolare sono alle prese con seri problemi di bilancio: difficile capire quanto riusciranno a colmare il gap.
Ulteriori contributi potrebbero arrivare da fondazioni private. È possibile che in parte questo possa avvenire, ma è molto azzardato, ora come ora, ipotizzare in che misura.
Seconda implicazione: stop immediato o rallentamento dei programmi US-funded di vaccinazione, cure e/o igienizzazione in vari paesi emergenti.
Anche qui, difficile dire se l'organizzazione riuscirà a mantenerli, molto dipende dal budget di cui sopra. Rimane il fatto che questo effetto sarebbe estremamente problematico per la salute locale e globale - pensiamo ai programmi di contenimento della tubercolosi, della malaria, dell'HIV, e così via.
Terza implicazione: controllo delle potenziali pandemie ridotto sia in termini di workforce sia in termini di cooperazione internazionale.
Sul secondo effetto sono, personalmente, meno preoccupato. Sul primo lo sono abbastanza. È infatti verosimile ipotizzare che la cooperazione internazionale continuerà nonostante tutto, perché così funziona la comunità scientifica nel 2025. Ne risulterà indebolita/ostacolata? Forse, e bisognerà capire in che misura, ma un impatto significativo rimane improbabile. Riguardo al controllo delle pandemie c’è margine per maggiori preoccupazioni in quanto si tratta della classica situazione in cui la cooperazione non solo è necessaria, ma deve essere veloce e quanto più priva possibile di ostacoli sia finanziari che logistici.
Un paese grande e importante come gli USA uscendo dal WHO e pertanto ponendo limiti sia alla comunicazione che all'adozione di misure di contenimento, è potenzialmente un problema significativo (2).
Quarta implicazione: perdita di fiducia nelle organizzazioni internazionali.
Questa è probabilmente quella da temere maggiormente e che lascia più perplessi. Benché il WHO sia fallibile come tutte le istituzioni umane e benché le critiche alla gestione della pandemia siano legittime, così come legittimo è chiedere più trasparenza su pressioni politiche e finanziamenti, il WHO ha meno potere di quanto si possa credere. Nella fattispecie, il WHO ha ottenuto negli anni ottimi risultati al netto del fatto che le sue raccomandazioni NON hanno valore legale vincolante per nessuno dei paesi membri (3).
Le decisioni prese durante la pandemia del 2020 erano e rimangono ad esclusiva responsabilità delle amministrazioni locali e nazionali.
Da questo punto di vista lo sfilarsi dal WHO ha un significato molto più simbolico che pratico. Forse, vista la posizione di "vantaggio" da un punto di vista di budget, gli USA potrebbero molto più facilmente operare pressioni per cambiare l'organizzazione anziché lasciarla. Perché non lo fanno? Qua si entra nell'ambito della pura speculazione politica che lascio a chi ne sa più di me. Presumibilmente, siamo in linea con la deriva pseudo-isolazionista del nuovo GOP sotto Trump, che comprende, tra l'altro, i dazi e differenti relazioni internazionali.
Quinta e ultima implicazione: allontanamento dalle linee guida su varie altre patologie. Qua urge una certa dose di scetticismo.
Le linee guida WHO sono stilate da fior di professionisti da tutto il mondo al top del top nel loro campo. Essere fra gli autori delle WHO guidelines è uno di quei risultati che si aggiungono volentieri fra i punti salienti del proprio curriculum vitae. Dal punto di vista medico-legale la popolazione statunitense è tra quelle che avviano più cause. In USA le cure mediche sono viste come uno strumento che deve permetterti di ricominciare a correre quanto prima. La negligenza medica, presunta o reale, è vissuta malissimo anche relativamente a complicanze tutto sommato lievi, le denunce sono estremamente frequenti (soprattutto in alcuni stati) e i risarcimenti, quando ottenuti, stratosferici. Chiunque si occupi di problematiche medico-legali sa benissimo che la prima cosa che un avvocato controlla in cartella clinica è il rispetto delle linee guida WHO. È realistico prevedere che uno Stato così importante, di punto in bianco, si metta a fare esclusivamente di testa propria? No, a mio parere.
In conclusione, con questa mossa, se ratificata dal Congresso (e vista la maggioranza potrebbe), entriamo in uncharted territory. Le conseguenze potrebbero essere meno drammatiche del previsto, ma sono possibili cambiamenti di:
Interesting times ahead.
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