Fine del Cashback - il buonsenso batte la propaganda

Il governo Draghi ha posto fine al sussidio iniquo e distorsivo introdotto dall'esecutivo precedente

Nella narrazione propagandistica promossa dal movimento cinque stelle il CashBack di stato avrebbe dovuto contribuire alla diffusione di una maggiore "cultura digitale" e al contrasto dell'evasione fiscale. La ratio, abbastanza elementare, era che premiando le transazioni con carte di pagamento per un tempo limitato, si sarebbe creata una abitudine all'uso di questi strumenti. Inoltre, la sostituzione di alcune transazioni in contanti avrebbe dovuto limitare l'evasione che si verifica nel commercio al dettaglio. 

Poche riflessioni di buonsenso sono sufficienti a constatare quanto logicamente infondata fosse la misura. 

Sotto il profilo della diffusione della cultura digitale. va notato che:

  • il bonus non include le transazioni on line (cresciute in modo rilevante durante la pandemia) che costituiscono una parte fondamentale di qualsiasi percorso di digitalizzazione  
  • può accedere al beneficio solo chi dispone di uno SPID e possiede delle carte di pagamento, non intaccando le categorie verso le quali il digital divide è più rilevante (chi non ha accesso ad internet e non possiede conti bancari o carte di pagamento)
  • il carattere temporaneo e la complessità della procedura (scaricare l'App IO, validardi con identità digitale, caricare le proprie carte di pagamento etc) ha con ogni probabilità portato ad attribuire il bonus in larga misura a chi aveva già una sufficiente cultura digitale o a chi si "è fatto aiutare" per incamerare il beneficio per poi tornare allo stato precedente
  • il costo della misura è elevato e pari a 150€ per ogni utente che abbia speso 1500€ iin 6 mesi e addirittura 1500€ per i 100mila utenti con i maggior numero di transazioni (con ovvio incremento delle micro-transazioni) 

Sotto il profilo dell'evasione fiscale si può osservare che

  • se di regola le transazioni in nero avvengono in contanti, non è necessarimanete vero l'opposto
  • la stragrande maggioranza delle transazioni (specie i micro pagamenti per accedere all'extra cash back) sono state realizzate presso Grande Distribuzione Ordanizzata, stazioni di rifornimento e altri esercizi commerciali nei quali l'evasione è nulla
  • tutta l'evidenza a disposizione mostra che l'effetto della misura è stato quello di indurre i consumatori a frazionare la propria spesa per accrescere il numero delle transazioni e/o eventualmente anticipare l'acquisto di beni durevoli (specie nei primi 20 giorni di prova) per ottenere il bonus

Dietro la retorica e la propaganda politica si cela dunque un sussidio iniquo, perchè indirizzato a destintari mediamente più istruiti e con redditi più alti della media della popolazione e uno spreco di risorse poichè nessuno degli obiettivi prefissati è stato raggiunto. 

 

 

  

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