Il governo Draghi ha posto fine al sussidio iniquo e distorsivo introdotto dall'esecutivo precedente
Nella narrazione propagandistica promossa dal movimento cinque stelle il CashBack di stato avrebbe dovuto contribuire alla diffusione di una maggiore "cultura digitale" e al contrasto dell'evasione fiscale. La ratio, abbastanza elementare, era che premiando le transazioni con carte di pagamento per un tempo limitato, si sarebbe creata una abitudine all'uso di questi strumenti. Inoltre, la sostituzione di alcune transazioni in contanti avrebbe dovuto limitare l'evasione che si verifica nel commercio al dettaglio.
Poche riflessioni di buonsenso sono sufficienti a constatare quanto logicamente infondata fosse la misura.
Sotto il profilo della diffusione della cultura digitale. va notato che:
Sotto il profilo dell'evasione fiscale si può osservare che
Dietro la retorica e la propaganda politica si cela dunque un sussidio iniquo, perchè indirizzato a destintari mediamente più istruiti e con redditi più alti della media della popolazione e uno spreco di risorse poichè nessuno degli obiettivi prefissati è stato raggiunto.
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