Di Sicilia, forestali e soldi dei contribuenti

Un mio post, ironico, sul bando annunciato da Musumeci per la fine dell'anno per l'assunzione di 170 guardie forestali ha provocato la reazione sdegnata di qualche decina di siciliani che non comprendono di essere direttamente e indirettamente parte e al contempo causa di un problema che non sanno o non vogliono risolvere.

Il post era questo 

La Sicilia non è bella, è bellissima.

A chi non l'ha mai fatto o si è accontentato di fare il bagno a Mondello o di prendere il sole tra i vip di Taormina suggerisco di dormire in un'antica tonnara come quella di Bonagia in cui soggiornai io; oppure di attraversare, preferibilmente in moto, le Madonie come feci nel 2007. I colori e i profumi non hanno eguali.

Ma la Sicilia è anche terra di contraddizioni profonde e di infiniti sprechi pubbliciin cui una classe politica tribale e corrotta ha sguazzato per decenni.

Chi sono i forestali

Con Legge n. 124 del 7 agosto 2015 il Corpo Forestale dello Stato è stato assorbito dall'arma dei Carabinieri ed è quindi diventato un corpo militare con funzioni anche di pubblica sicurezza. Contrariamente a quanto mi è stato contestato nel post, il Corpo Forestale della Regione Sicilia non è stato toccato dalla riforma del 2015 perché è rimasto nelle prerogative della regione autonoma che lo costituì con Legge Regionale nel 1972.

Nel 2020 il CFR conta 416 dipendenti, di cui solo 14 agenti essendo tutti gli altri ufficiali e sottuficiali. (la fonte è wikipedia. N.B. tutti i link esterni che rimandano al sito della Regione e a quello del CFR sono irraggiunginìbili e danno risposta "error"; quando si dice amministrazione trasparente). Il Piano Forestale Regionale che determina i compiti e le mansioni del CFR è ancora quello scaduto nel 2012.

Gli Operai Forestali invece dipendono dal Dipartimento Regionale per lo Sviluppo Rurate e Territoriale. La Regione conta 22.226 dipendenti inquaadrati come operai forestali, di cui 20.895 a tempo determinato (Fonte Mipaaf). Del costo per la Regione del comparto forestale si è occupata anche la Corte dei Conti siciliana che con rapporto 2018 ha stigmatizzato gli eccessivi oneri per il personale a tempo indeterminato misurati in 61,5 milioni per il CFR e 163,4 milioni per gli Operai Forestali.

La Sicilia è una foresta amazzonica?

Ovviamente no, come sa chiunque l'abbia visitata. La superficie a foreste e boschi è di appena 381.647 ettari, pari al 30% di forsete e boschi della sardegna, il 32% della Toscana, il 40% del Piemonte.Queste 3 regioni occupano complessivamente 6.561 addetti forestali, meno di 1/3 del numero dei colleghi siciliani. Anche il rapporto fra dipendenti a tempo indeterminato e stagionali è significativo:

è a tempo determinato il 94% dei dipendenti siciliani, il 42% dei piemontesi, il 31% dei sardi e lo 0% dei toscani.

Posto dunque che la Sicilia non è un'enorme foresta pluviale, si potrebbe obiettare (e qualcuno ha obiettato) che il territorio è comunque molto vasto (la regione più vasta d'Italia) e bisogna prendersi cura di macchia mediterranea e sterpaglie.

La superficie della Sicilia è di 25.832 chilometri quadrati, appena 445 più di quella del Piemonte, 1.732 più di quella della Sardegna, 2.845 più di quella della Toscana.. Il rapporto fra superficie e addetti forestali è dunque il seguente:

RegioneSuperficieKm quadrato per addetto
Sicilia25.8321,16
Piemonte25.38756,66
Sardegna24.1004,25
Toscana22.98751,19

Al netto di tutte le considerazioni e i distinguo che si possono inventare, l'anomalia è avidentemente macroscopica.

Ma non è l'unica anomalia purtroppo. Nonostante l'abnorme numero di forestali, la Sicilia è anche la regione italiana con il maggior numero di incendi. 

Un rapporto del Corpo Forestale dello Stato su dati osservati fra il 2009 e il 2016 rileva la Sicilia al primo posto sia per numero di incendi (il 16,6% del totale Italia) che per numero di ettari colpiti dal fuoco (il 30,51% del totale Italia). Inoltre nel 76,4% la natura accertata degli incendi è dolosa. 
Tanti forestali ma non particolarmente efficienti.

La realtà, oscura solo a chi non la vuol vedere o ammettere, è che come per altre poste del bilancio siciliano ( e nazionale) la voce stipendi per il personale è un potente ammortizzatore sociale e uno straordinario catalizzatore di voti. E' sempre stato così almeno dal dopoguerra in poi.

Invece di lamentarsi dei politici corrotti, salvo poi votarli festanti quando promettono stipendifici, i siciliani (e gli italiani) dovrebbero pretendere sviluppo, istruzione, occasioni di lavoro e non salari miseri per scaldare poltrone e indossare divise.

Ultima nota.

Nonostante l'autonomia rafforzata e le prerogative che unica fra le regioni a statuto speciale rivendica ed ottiene, il bilancio siciliano dipende per oltre 5 miliardi l'anno da trasferimenti da quello statale.  

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