Sanità Marche: piovono soldi su alcune strutture private

Ormai anche il governatore Ceriscioli non riesce più a nascondere la sua strategia sulla sanità della Regione Marche e ‘sdogana’ il termine "Rete d’Impresa" per le Case di Cura.

Ormai anche il governatore Ceriscioli non riesce più a nascondere la sua strategia sulla sanità della Regione Marche e ‘sdogana’ il termine ‘Rete d’Impresa’ per le Case di Cura.

Il piatto della sanità è molto ricco, ma lo è per pochi. L’unica cosa certa è che a pagare sono sempre i cittadini e gli operatori sanitari più prossimi al paziente.

Con una atto scritto in agosto, la Giunta Ceriscoli ha attribuito una consistente quantità di denaro a otto case di cura e tra queste, alcune beneficeranno di cifre considerevoli. Vediamo le cifre:

[fonte DRG 978/2019]
DescrizioneImporto
Budget per prestazioni rivolte ai
residenti della regione
Attività ordinaria161.573.534,70
Lotta a tempi di attesa e mobilità passiva24.430.000,00
Liste di garanzia18.660.768,00
Budget per prestazioni inerenti la
mobilia attiva
Mobilità attiva interregionale105.744.363,00
Totale erogato dalla Regione alle Case di cura private per gli anni 2019, 2020, 2021310.408.665,70

I beneficiari sono le Case di cura Villa Igea (AN), Villa Serena(AN), Villa dei Pini (MC), Villa Alba (AN), Marchetti (MC), Villa Verde (FE),Villa San Marco (AP), Stella Maris di San Benedetto (AP).

Che dire, facile fare impresa quando si parte da un fatturato assicurato ogni anno e sei anche garantito dal fallimento; ma qui la garanzia sono i soldi dei cittadini che versano con le tasse.

Ma le ‘curiosità’ trovate nei documenti della regione vanno bel oltre.

Alla ‘Casa di Cura Stella Maris di San Benedetto” è stato riservato un ulteriore trattamento speciale molto vantaggioso. Questa società, come riporta lo stesso DRG quasi con sfacciata arroganza, è soggetta a procedura fallimentare. Ma la Giunta Regionale ha deciso di salvarla da questa procedura destinandogli ulteriori soldi pubblici:

Risorse destinate alla Casa di Cura Stella Maris di San Benedetto 
2019-2021 per salvarla dal fallimento
Importo
Risorse recuperate dalle altre Case di Cura della Rete  Aree Vaste 4 e 5 1.000.000
Contributo regionale per l’anno 2019600.000
Contributo regionale per l’anno 20201.100.000
Contributo regionale per l’anno 20211.100.000
Totale3.800.000

Perché Ceriscoli ha deciso di deviare denaro riservato alla sanità pubblica, per salvare dalla procedura fallimentare la società gestore della ‘Casa di Cura Stella Maris di San Benedetto’?

Per salvaguardare i livelli occupazionali come scritto nello stesso DRG? E’ allora perché non offrire analogo sostegno a tutte le aziende private che si trovano nella stesse condizione, se è questa la prassi decisa dalla Giunta guidata da Ceriscoli? E perché non destinare questi soldi alle strutture sanitari e pubbliche?

Va anche sottolineato un’ulteriore disparità di trattamenti tra le varie Case della Salute, perché quelle facenti parte delle Aree Vaste (AV) 4 e 5, beneficiano di molte più risorse finanziarie per oltre 16milioni di Euro.

Ma perche l’AV 4 e 5 sembra avere più appeal su Ceriscoli?  Un po’ di pazienza, prima occorre introdurre un altro tassello.

L’Ospedale di Sassocorvaro (in Provincia di Pesaro e Urbino) è stato trasformato anni fa in ospedale di Comunità. Il Governatore Ceriscoli, nella stessa struttura, ha poi però autorizzato la nascita della Casa di Cura ‘Villa Montefeltro’ affidandogli in convezione 12 posti letto di day surgery. In seguito iniziano una serie di documenti regionali che, a piccoli passi, fanno crescere i numero di posti accreditati. Con il DGR  602/2019, i 12 posti vengono trasformati in posti letto di Chirurgia Generale, poi con un altro decreto dirigenziale del 10 giugno alla stessa si aggiungono altri 42 posti letto posti letto per acuti.

Tutte queste operazioni sono decisamente anomale ai sensi del DN 70/2015, che prevede che le case di cura abbiano almeno 60 posti letto.

La gestione Casa di Cura Villa Montefeltro, che si trova nell’entroterra della provincia di Pesaro, è in mano a un imprenditore, lo stesso che gestisce, in varie forme anche le case di Casa di cura San Benedetto s.p.a, che si trova nell’AV 4 e la Casa di cura villa san Marco che si trova nell’ AV 5 tutte beneficiarie dei generosi contributi regionali.

Ma perché Ceriscioli invece di perdere tempo in questi artifici non si dedica maggiormente alla corretta gestione della sanità regionale?

Perché questi artifici non sono stati utilizzati anche per gli ex ospedali di Fossombrone, Cagli, Chiaravalle, Cingoli, tutti chiusi da Ceriscioli?

La risposta in parte si trova nelle righe del DM 70/2015 che prevede che non siano più accreditabili nuove strutture con meno di 60 posti letto per acuti, ed ecco trovata la soluzione: Villa Montefeltro fa parte della Rete d’Impresa AAVV 4/5 nonostante una distanza stradale che varia da 170 ai 230 km, cosi facendo  la ‘rete’ può vantare oltre 60 posti letto e continuare a beneficiare di soldi dalla regione.

E per concludere arriviamo a Fano (PU) dove si vorrebbe far nascere una clinica privata con 50 posti letto accreditati, ancora una volta al di sotto del numero di posti letto previsti dalla normativa nazionale.

Scommettiamo che ci saranno altri artifici?

 

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