Di che si tratta esattamente?
Di una nuova imposta annunciata dal governo, che dovrebbe avere carattere straordinario (una tantum) e colpire gli "extraprofitti" realizzati dalle banche italiane. Nel dettaglio, la base imponibile del nuovo tributo dovrebbe essere costituita dall'incremento del margine di interesse rispetto all'anno precedente, se questa variazione è
- superiore al 5% nel 2022 rispetto al 2021
- superiore al 10% nel 2023 rispetto al 2022
Il margine di interesse è la differenza tra gli interessi passivi e attivi ed è bene sottolineare, come hanno fatto molti ossevatori, che in se non denota necessariamente il conseguimento di un profitto (una banca con un margine di interesse positivo può chiudere il bilancio in perdita se le componenti negative di conto economico sono maggiori di quelle positive).
La ratio del provvedimento risiede nella constatazione che, l'aumento nei tassi di interesse osservato negli ultimi 12 mesi, a causa della politica monetaria restrittiva implementata dalla banca centrale per contrastare l'inflazione, ha contribuito a far aumentare il margine di interesse per molti istituti di credito. Questo perchè i tassi attivi si sono mossi prima e in misura maggiore rispetto a quelli passivi,
In base alle dichiarazioni del governo il ricavato dell'imposta straordinaria dovrebbe essere impiegato in parte per fornire dei contributi ai ai mutuatari che hanno visto crescere molto la rate dei propri finanziamenti a causa dell'aumento dei tassi.
Cosa c'è di sbagliato in questo provvedimento?
Diverse cose, proviamo a evidenziare le principali:
- Gli interventi sul sistema fiscale dovrebbero essere organici e riguardare tutta la struttura. Modificare una aliquota o inserire un prelievo, una tantum, causa distorsioni e spesso effetti indesiderati o non prevedibili;
- L'idea di tassare i profitti ottenuti non per merito della singola impresa, ma a causa di circostanze esterne (per es aumento del prezzo delle materie prima o dei tassi di interesse) è pericolosa perchè l'individuazione della base imponibile è complessa, può essere soggetta ad arbitrio, e distorce la struttura competitiva del mercato ostacolando l'ingresso di nuovi entranti e danneggiando, in ultima analisi i consumatori;
- Costituisce un pessimo segnale nei confronti di chi svolge attività d'impresa, o pensa di investire in Italia, perchè denota una gestione estemporanea della politica fiscale, che modifica le regole del gioco in modo arbitrario e non prevedibile;
- Nel caso venga introdotto un sussidio nei confronti di chi ha sperimentato un rialzo eccessivo nelle rate, questa misura costituirebbe un incentivo ad assumere rischi maggiori rispetto a quelli che si possono sopportare e denoterebb un atteggiamento iniquo nei confronti di chi si è dimostrato prudente in passato e verrà penalizzato dai rincari nei servizi bancari che verosimilmente si realizzeranno in futuro
- Per quanto il concetto rimanga alieno per i politici italiani, le imposte, ove possibile, vengono traslate. Se introduco un'imposta che grava su qualcuno, che può trasferine l'onere su qualcun altro, di fatto sto penalizzando quest'ultimo soggetto; le banche (anche in virtù del potere di mercato esercitato per avere un margine di interesse più elevato) hanno la possibilità di alzare agevolmente i costi sui propri clienti (che hanno scarse competenze finanziarie e ridotta propensione a occuparsi di questi costi) e ogni provvedimento a loro carico si è storicamente tradotto in maggiori costi per i clienti.
Qual è stato il cortocircutio comunicativo?
Annunciare pubblicamente un'imposta sulle banche ha causato un calo del valore delle loro azioni in borsa. Movimenti di questo genere non dovrebbero in sè destare particolare preoccupazioni perchè rientrano nell'andamento fisiologico dei mercati, tuttavia esiste una disciplina in merito alle dichiarazioni pubbliche che possono influenzare l'andamento dei mercati e trarre guadagni da movimenti repentini dei mercati causati da dichiarazioni pubbliche è reato.
In generale, le notizie che possono influenzare i mercati andrebbero diffuse quando questi sono chiusi e trasmesse in modo responsaile.
Cosa possiamo concludere su questa vicenda?
Che i poltici italiani di tutti i colori sono mediocri. Lo sono quelli al governo, che cavalcano gli umori del pubblico per conquistarne il consenso con provvedimenti contorti, e quelli all'opposizione, che non sanno proporre alternative serie e spesso non riescono neanche a evidenziare cosa è sbagliato nelle politiche del governo anche, e soprattutto, perchè le critiche pricipali ascrivibili alle politiche della maggioranza possono essere applicate anche alle proposte dell'opposizioni (in particolare le tasse estemporanee e i sussidi a questo o quella categoria).
Che i riparmiatori italiani sono male informati e poco istruiti perchè, in larga misura, accettano la storia della tassa che agisce come Robin Hood senza accorgersi del fatto che saranno sempre loro a pagare il conto alla fine della storia.
LinkTree Massimo Famularo
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