ITALURSS

di D. Parrano

Non troppo tempo fa scrissi di un mio ricordo che avevo quando da giovane feci delle scorribande in quella che da poco era diventata la cosiddetta Ex- Jugoslavia.

Non troppo tempo fa scrissi di un mio ricordo che avevo quando da giovane feci delle scorribande in quella che da poco era diventata la cosiddetta Ex- Jugoslavia.

Era impietoso il confronto con il nostro bel Paese... perfino nei colori: ricordo nelle città un clima freddo dove dominava un triste grigio. Le palazzine uguali davano all'occhio sensazioni cromatiche noiose, monocordi...

Era tutto grigio anche se c'era il sole.

Potevi scegliere solo tra la pizza margherita e una prosciutto e funghi tanto a Zagreb come Sarajevo ed era pure la stessa.

Il liquore era lo slivovitz, ce n'erano di parecchi tipi ma cambiava solo il colore.

Mi vergogno ancora al pensiero che in un distributore di benzina, dalla mia A112 beige mi fossi messo a fare a gara con il mio compagno davanti, lui nella sua nuova Fiat Uno verde, a chi elargiva più mance perchè il dinaro allora non valeva un cazzo.

Oggi vado a Monaco, a Londra o in qualche loro periferia e penso a come sia cambiato l'ordine delle cose perchè quando ci andavo in quegli anni (soprattutto a Londra) l'Italia non era così svantaggiata al confronto.

E per fortuna posso ancora vantarmi di pagare con la loro stessa moneta che mi fa credere di essere ancora parte di un grande sistema.

La verità è che però noi siamo diventati un Paese povero dentro e fuori.

Un Paese che mira alla povertà per tutti equamente distribuita.

Crede di poter tornare a chissà quali antichi fasti uscendo dall'unica possibilità di salvezza rifuggendo e incolpando una moneta che rischiamo un domani di vederci elargire al cambio con sfregio, al pari dell'elemosina che io stesso indegnamente feci dalle parti di Zagreb.

Siamo dei "poareti vestiti a festa" che credono di poter imporre il proprio modello da poveracci agli altri i quali invece corrono e vivono il presente, la tecnologia, il lavoro, l'attualità...

Vogliamo essere sovranamente merdosi.

Questo Paese si sta trasformando giorno dopo giorno in un Paese dell'Est degli anni 80.

Compagnie aeree scassate, autobus che si incendiano in capitale, strade disastrate, ponti che crollano facendo morti, dissesti economici nel pubblico dovuti ad incapacità dirigenziale e disonestà, persone alla dirigenza solo perchè amiche del potente di turno come in un bellissimo modello russo del tempo che fu con la Pravda che diceva che tutto andava bene.

Ho appena finito di vedere Chernobyl... tutto sommato forse è un bene che in Italia non ci sia il nucleare.

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