Nonostante lo si invochi da 50 anni, in Italia non si riesce a stabilire il semplice principio della responsabilità dei giudici per i danni, spesso ENORMI, causati nel corso dell'attività professionale per colpa grave o dolo.
E a ben vedere questa resistenza non è casuale, ma deriva dall'ipergiuridificazione dei rapporti politici e dai rischi di "blocco" delle attività giudiziarie.
In altre parole i giudici fanno resistenza alla responsabilità perché sanno benissimo che se fosse introdotta, altri giudici sarebbero indotti a utilizzarla. In pratica la categoria si autofagociterebbe. Hanno paura di ciò che potrebbero fare a sé stessi.
Da operatore economico, avendo a che fare spesso e volentieri con Procure e Tribunali, e vivendo tutto i giorni l'incertezza dell'applicazione giudiziaria delle norme (in particolare penali), francamente non posso dargli torto.
Così è.
È bene prenderne atto.
Ma è anche dovuta la presa di coscienza che i giudici non possono continuare ad essere sostanzialmente legibus soluti come oggi è in Italia.
Come pure non ci si può nascondere dietro il fatto che esiste la possibilità di impugnazione per correggere l'errore giudiziario: essere privati della libertà fisica o economica per qualche anno può provocare conseguenze che non vengono cancellate da una sentenza d'appello favorevole, specie se arriva dopo anni.
Non è accettabile, non è compatibile con la dignità dell'essere umano, non è conciliabile con un'economia aperta e capitalista.
Le persone e le imprese hanno bisogno di certezza del diritto e certezza del diritto vuol dire obbligare i giudici a rendere conto in qualche modo del proprio operato, affinché stiano attenti prima di tutto a non sbagliare, non solo a correggere gli errori di altri giudici.
Questo dissidio si può risolvere in un solo modo: introducendo la RESPONSABILITÀ POLITICA sub-specie di responsabilità elettorale.
I giudici temono di essere impediti nelle proprie attività da una responsabilità professionale ordinaria? Temono di essere intimiditi da avvocati senza scrupoli pronti a impugnare lo strumento della responsabilità alla prima sconfitta?
Bene. Proteggiamoli e salvaguardiamoli.
Addirittura proteggiamoli ANCHE dalla responsabilità penale con una tutela rafforzata perché non temano le conseguenze giuridiche dei propri errori, non siano disincentivati all'applicazione corretta della legge, non temano pressioni e minacce improprie.
Ma che a scadenze fisse rispondano all'elettorato delle proprie scelte!
Che esista almeno una teorica possibilità di mandare a casa i giudici incompetenti, pigri, ignoranti e in mala fede, senza danneggiare tutti gli altri!