Prima di tutto politica: dove era il ministro dei trasporti-in campagna elettorale-costante effettiva? Ha mai letto un atto o un documento comunitario? Sa come funzionano euparlamento e Consiglio?
Risposta evidente: no! Sul come sia possibile che un ignorante da competizione sia "Funzionario di Stato" mi sono già espresso molte volte. Su come sono andate le cose vi invito invece a leggere il thread di Gianluigi Gori e quello di Luigi Marattin sull'"arte" della destra di far propaganda anche quando non ne avrebbe motivo (v. ad es. accise e prezzi carburanti). Il voto dell'altro giorno non è definitivo; serve come altri al più a sparare in prima pagina titoli allarmistici.
Poi dovrà essere approvato dal Consiglio europeo. Solo dopo entrerà in gazzetta ufficiale. Ma non è finita: dopo la pubblicazione dovrà essere adottato dai singoli Stati.
2) La norma di indirizzo votata dal parlamento non vieta la circolazione di auto a benzina/diesel, ne vieta la commercializzazione Questo comporta 2 problemi: i) depauperamento del valore di mercato di questi veicoli man mano che si avvicina al 2035 ii) allungamento forzato del ciclo di vita di queste auto per quelli che non vorranno o potranno permettersi auto BEV
5) Quando si prendono decisioni così drastiche vengono messe in conto le strozzature della supply chain e il costo ambientale della nuova tecnologia?
Per non dire di nuove (e vecchie) tensioni geopolitiche legate all'approvvigionamento di terre rare e giacimenti di litio (v. conflitto Ruanda Repubblica Democratica del Congo) E' stato valutato il costo ambientale di estrazione, trasporto e smaltimento di materie prime?
6) Il cambio imposto comporterà un cambio delle abitudini e un lungo adattamento a rifornimenti e tempi di percorrenza. I punti di rifornimento dovranno essere aumentati e convertiti. Il PNRR prevede l'investimento di 700mln per punti di ricarica.
Al netto dei ritardi, la cifra appare insufficiente. Servirà aumentarla in modo da passare da 21,5 colonnine per BEV a ca. 10 per BEV. Si consideri che in ITA abbiamo ca. 21.000 distributori carburanti con ca. 92.000 pompe E ITA è fanalino di coda per diffusione
Chi paga questa conversione/implementazione?
7) La UE parla di R&S che consentirà alle BEV di percorrere 600 km con un pieno. Quello delle batterie è un settore maturo ed è difficile immaginare sviluppi che portino ad aumentare quella percorrenza. Le altre tecnologie (i.e. idrogeno per autotrazione) per ora non sembrano in grado di fornire risultati migliori. E quando le fornissero, altro cambio di tecnologia?
8) Personalmente non sono preoccupato dagli scenari apocalittici sul mercato del lavoro (fra 70 e 150K posti di lavoro in meno). Ogni volta che la tecnologia ha fornito opportunità , il mercato del lavoro si è adattato. E' indubbio però che per qualche tempo qualcuno soffrirÃ
9) Il regolamento colpisce le filiere automotive dei Paesi più avanzati, Italia, Francia e, soprattutto, Germania. Quindi, quando vi diranno che è l'ennesimo complotto contro di noi e la grande industria italiana (succederà , vedrete), non ci credete
Più del 50% delle auto vendute in Europa sono tedesche. Fiat non compare neanche fra le prime 10
Conclusione Passaggio a full electric probabilmente inevitabile ma sarebbe senza dubbio stato meglio lasciar evolvere il mercato: si sarebbe giunti alla stessa conclusione con meno costi e meno problemi, anche ambientali; e meno opportunità di propaganda populista.