L’Italia sta facendo molta fatica a riprendersi da queste crisi a differenza degli altri paesi Europei. Perché l’Italia non è riuscita a riprendersi del tutto?
I problemi che ha riscontrato il nostro Paese in questi anni non derivano dall’esterno (come ad esempio sentiamo spesso che la colpa è dell’Euro e dell’Unione Europea), ma dipendono dall'interno, dovuti alla struttura del nostro paese, alle scelte politiche che sono state fatte durante tutti questi anni e ora ne stiamo riscontrando gli effetti. Elenchiamo alcuni di questi problemi:
- La bassa produttività;
- Gli enormi interessi pagati sul debito pubblico;
- La cifra irrisoria investita in ricerca e sviluppo;
- L’alta evasione fiscale;
- L’alta spesa pensionistica.
Queste sono solo alcune delle cause della stagnazione italiana, ma vediamo ora di concentrarci sul tema salari e di cercare di capire quali sono le cause per cui questi ultimi sono così tanto discussi.
Bassa Produttività e confronto con altri paesi europei 4
Cos'è la produttività?
La produttività è la capacità di produzione di un'azienda combinando al meglio i suoi fattori produttivi. Nel periodo 2010-2016 la produttività italiana del lavoro è aumentata dello 0,14%, dato molto scoraggiante, il secondo peggiore solo dopo la Grecia.
La crisi del 2008 ha avuto un impatto devastante sulla produttività in tutti i paesi soprattutto in Europa. L’Italia invece ha difficoltà con la propria produttività molto prima del 2008, infatti nel range 2001-2007 ha fatto ancora peggio con un misero 0,01% annuo.
Nel complesso nel range 1995-2016 il tasso annuo di crescita della produttività è stato dello 0,3%, ma cerchiamo di capire quali sono stati i motivi di questo “male oscuro” che ha colpito l’Italia tramite 4 punti chiave:
1. Difficoltà nel fare impresa
Difficoltà nel combinare efficientemente il sistema finanziario con le imprese italiane, soprattutto nell'accesso al credito le imprese italiane rispetto alle altre nazioni fanno molta fatica, questo ovviamente riduce gli investimenti che le aziende italiane possono fare. L'Italia inoltre ha un’economia incentrata sulle imprese piccole e medie (come abbiamo visto prima) con produzione tradizionale e difficoltà e nessun progresso tecnologico, punto fondamentale questo, che segna un distacco tra vecchie eccellenze italiane e le imprese italiane oggi: Ferrero, Piaggio, Luxottica solo per citarne alcune delle imprese nate nel boom economico anni ‘60.
Gli imprenditori avevano a disposizione capitale umano perfettamente formato per la necessità di quegli anni, infatti l’economia italiana necessitava principalmente di forza lavoro incentrata sulla manifattura e vi erano lavoratori che soddisfacevano la domanda di lavoro poco qualificata, ma questa domanda, col passare degli anni e con il progresso tecnologico, cambia lentamente nel tempo.
Rispetto ad altri paesi l’Italia si è adeguata molto lentamente al progresso tecnologico, punto chiave per capire l'arretratezza dell’economia italiana, ad esempio non riformando le scuole le quali restano uguali per anni; mentre gli altri paesi cercavano di innovare, l’Italia restava ferma, e i lavoratori, che ogni anno entravano nel mercato del lavoro, erano specializzati esattamente come gli anni precedenti, non c’è stata, quindi, un'innovazione culturale facendo rimanere indietro il nostro Paese rispetto agli altri.
Negli ultimi anni nel settore tecnologico si affermano poche imprese come Eni ed Enel, ma la capacità degli italiani a “fare Impresa” scompare lentamente dovuto alla “non innovazione” del nostro sistema ed è un punto molto importante da osservare.
2. Basso livello di Competenze
L’Italia è colpita da un fenomeno molto particolare, quello dello Skills mismatch, ovvero il disallineamento che si crea tra i percorsi di studi e le competenze richieste delle aziende italiane, soprattutto a partire dagli anni 80.
Punto molto importante perché da qui si riesce a dare una spiegazione sulla disuguaglianza salariale creatasi e sul perché i salari non riescono a crescere; mentre l’offerta di lavoro poco qualificata è cresciuta progressivamente nel tempo, la domanda di lavoro poco qualificata è aumentata di poco, questo ha provocato la discesa dei lavoratori poco qualificati. D’altra parte, l’offerta di lavoro qualificato aumentava lentamente nel tempo e invece la domanda è salita drasticamente, questo ha comportato l’aumento dei salari dei lavoratori altamente qualificati. Inoltre, il fenomeno dei bassi salari a parità di alta qualifica è uno dei più bassi in Europa, questo spinge i giovani ad espatriare dal proprio paese. Analizziamo alcuni dati dell’osservatorio OCPI 5:
- I residenti all’estero italiani dal 2010 sono in una progressiva crescita.
- L'Italia è una delle ultime nazioni con un tasso di disoccupazione dei laureati del 5,8%, dovuta maggiormente al disallineamento di domanda e offerta di lavoro citata prima.
- L’Italia è tra le ultime, nettamente sotto la media europea, per tasso occupazionale per fasce d’età, quella più giovani (15-24) è quella maggiormente colpita, la tendenza di giovani che non lavorano e non studiano è molto diffusa e, ora che il paese è colpito anche da una crisi demografica, questa miscela potrebbe scatenare molti problemi per il mondo del lavoro.
Inoltre, rispetto agli altri paesi, gli italiani migliorano il proprio tenore di vita soprattutto in età avanzata, oltre i 55 anni. Le carriere sono dunque molto lente disincentivando così di molto i giovani lavoratori, invece negli altri paesi europei non è così, i giovani guadagnano fin da subito ed è per questo che attraggono sempre più talenti stranieri.
3. Carenze strutturali e divario Nord-Sud
Possiamo notare aiutandoci con un grafico a capire la tendenza della disparità nel reddito tra le varie aree all’interno dell’Italia. Sottolineando, dallo studio condotta dalla Banca d’Italia, aspetti importanti come:
- Andamento dell’Economia del Nord maggiore di quella del Sud (2015-2021)
- Dimensione delle Imprese del Nord circa 3 volte più grandi nella media di quelle del Sud
- Il tasso di disoccupazione su forze lavoro potenziali in valori percentuali è in tutte le categorie studiate nettamente maggiore al Sud piuttosto che al Nord.
Ci sono molte altre evidenze importanti da poter consultare 6.