Libera Mente

A Kyiv fa freddo

E’ arrivata la neve e le temperature sono proibitive. Negli ultimi giorni la situazione è peggiorata perché in città non c’è corrente elettrica, non c’è acqua e le scorte alimentari cominciano a scarseggiare.

Ormai navigando nei social le testimonianze sulle condizioni di estremo disagio cominciano ad essere molte ed a me risulta davvero difficile riuscire a rimanere indifferente.
Tymofiy Mylovanov, residente nella capitale ucraina, ci racconta tutte le criticità alle quali la sua famiglia sta andando incontro:

Non c'è elettricità, né riscaldamento, né acqua. La temperatura esterna è intorno allo zero. L'appartamento è ancora caldo dai giorni precedenti. Vedremo quanto durerà. Abbiamo coperte, sacchi a pelo, vestiti caldi. Non sono troppo preoccupato per il riscaldamento finché la temperatura non scende sotto i -10 C / 14 F.

La Russia nel concentrare nell'ultimo mese i suoi attacchi alle infrastrutture energetiche dell’Ucraina, sta causando carenze di energia e interruzioni di corrente in tutto il paese. In particolare il massiccio lancio di missili russi ha fatto prima ridurre e poi interrompere la fornitura del fabbisogno della centrale nucleare di Zaporizhzhia…
Continua così Tymofiy:

Ma l'acqua è un altro problema. Il problema sono i bagni. Abbiamo accumulato circa 100 litri d'acqua. C'è anche la neve sul nostro balcone, e questa è una scorta d'acqua sorprendentemente grande. Ma ogni volta che esco per andare a prenderla, devo far entrare l'aria fredda; e questo non è un bene.”

Testimonianze come questa, su quanto succede, non sono certo isolate perchè pare che la connessione internet tenga, questo da modo alle persone di potersi organizzare anche per trovare cibo oltre che comunicare sui social e con i propri cari.

 “Per ora, la rete cellulare è attiva, anche se la qualità varia. Quindi, ho internet. Internet è fondamentale per il cibo. Ieri siamo andati in un negozio di alimentari per comprare e fare scorta. Il cibo è lì, nessuna fila. La sfida è pagare. La maggior parte dei registratori di cassa funziona solo con contanti. Solo pochi sono collegati per accettare carte di credito, attraverso la rete cellulare. Il sistema bancario è stabile, ma andrò a prelevare contanti nel caso in cui Telekom o le banche falliscano”

Questo thread, in particolare, mi colpisce perché racconta una quotidianità che sembra essere molto lontana dalla nostra comprensione specie se come me si è costretti in qualche modo dal lavoro a leggere molti contenuti social dei nostri connazionali… Già, la quotidianità, quella che per la nostra popolazione non è certamente relegata a fattori di pura sopravvivenza.  

“La nostra cucina è elettrica. Ciò significa niente cibo caldo finché non torna l'elettricità. Questo non è divertente. Dobbiamo trovare una soluzione. Innanzitutto, acquisteremo l’equivalente di una batteria Tesla domestica che può essere caricata quando c'è elettricità. Questo risolve, in qualche modo, anche il problema del riscaldamento, in quanto abbiamo già acquistato delle stufe elettriche. Ma l'elettricità potrebbe mancare per molto tempo e quindi abbiamo bisogno di attrezzature per cucinare a gas o a legna. Immagino che dovremo andare a fare compere. I negozi funzionano, vengono alimentati con enormi generatori diesel.
Anche la nostra università ne ha due: il rifugio interrato e il primo piano sono alimentati da un generatore, c'è il riscaldamento autonomo, il cibo e la connessione internet satellitare. L'acqua è un problema anche lì, però.
Se non ci penso troppo, la giornata sembra normale; solo niente colazione”

E’ vero, a Kyiv fa freddo ma nonostante tutto persone come Tymofiy e la sua famiglia vanno avanti, cercano soluzioni, cercano di sopravvivere al quotidiano.
Siamo al 274° giorno di guerra ed al secondo di blackout per Kyiv; il mio pensiero va sempre a loro e rimango colpita dalla loro forza, tenacia, resilienza.

Slava Ukraiini

 

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