L'economia nei programmi elettorali per le Europee

Avete letto i programmi elettorali per le Europee? Io sì. In particolare andrò a trattare il tema "Economia".

Fonte: immagine elaborata da V. Barbiero

FRATELLI D'ITALIA (FdI) 
FdI vuole più flessibilità per il Patto di Stabilità e Crescita dopo che ne ha approvato la riforma. Questa parte del programma è quindi solo uno slogan. Chiede che dal computo del deficit vengano scorporate le spese per la transizione verde e per la difesa. Chiede, inoltre,  che la BCE abbassi i tassi d'interesse, ma questo non fa parte delle prerogative del parlamento (e meno male).

Vuole un uso più efficiente dei fondi europei (PNRR compreso) in base all'assunto dello spendere di più: ma questo dipende dalle amministrazioni nazionali e non da quelle europee. La UE assegna i fondi, se un Paese non è in grado di spenderli il problema non è della UE.

Vuole che la UE attraverso politiche economiche dedicate rilanci il Sistema Italia (?) con riguardo al Mezzogiorno. Questo in realtà viene già fatto attraverso i fondi di coesione e quelli dedicati agli obiettivi 1 e 2.


LEGA
Lega vaneggia di fine dell'austerità e della svalutazione salariale. Vuole una maggior armonizzazione fiscale e contemporaneamente che le politiche fiscali restino prerogative nazionali: tradotto, la UE dovrebbe invitare Orban ad elevare la corporate tax, oggi al 9%, al 24-30%! Perché non ci parla Salvini?

Anche la Lega vuole che la BCE si occupi di politica fiscale ponendosi come obiettivo la piena occupazione (sigh)


FORZA ITALIA (FI)
FI vuole l'armonizzazione delle aliquote fiscali e la collaborazione contro l'elusione (che già c'è). Come FdI, lamenta l'eccesso di burocrazia nell'utilizzo dei fondi UE. E sempre come FdI, omette di dire che l'eccesso di burocrazia è tutto italiano.
Dulcis in fundo, la pistola fumante: messa in comune del debito con "equa distribuzione tra i Paesi membri". Oh yeah, noi facciamo debito e gli altri lo pagano!

FI non è l'unico partito che affronta di petto (meglio dire ad mentula canis) il debito pubblico. C'è anche chi fa peggio.


PARTITO DEMOCRATICO (PD)
l programma del PD è, come accade spesso, un faticoso esercizio di interpretazione. È diviso per capitoli (bene) ma poi i capitoli contengono un po' di tutto, quindi per cercare di capire se c'è una coerenza nella parte economica bisogna leggere con attenzione tutte le 49 pagine.

Si parte con un confuso capitolo su Europa per l'Italia, Italia per l'Europa che nella sostanza vuole:

a) Un fondo SURE permanente di tutela del reddito dei lavoratori. Lo SURE fu una misura straordinaria adottata durante la pandemia; il fondo mise a disposizione circa 100 miliardi di prestiti, dei quali 98,4 furono erogati. Manco a dirlo l'Italia fu il principale beneficiario con 27.4 miliardi. Dei 27 Paesi solo 19 decisero di usufruirne. Il costo del prestito per l'Italia è calcolato dalla Commissione in 9 miliardi di cui circa 3 a carico nostro.

b) NGEU deve diventare strutturale;

c) Il Green deal edilizio deve essere pagato con un fondo europeo ad hoc;

d) Immancabile, deve essere superata l'austerity (ma quando mai c'è stata?);

e) Chiede un Industrial Act che insieme a SURE e NGEU permanenti, eroghi formazione qualificata (almeno questo si capisce) ai lavoratori;

Anche il PD vuole l'armonizzazione fiscale, come FI. Al grido tassare dove si realizzano i profitti (cosa che già avviene) chiede l'armonizzazione della base imponibile e una tassa sulle transazioni finanziarie (boh).

Seguono poi tutta una serie di punti che c'entrano con la UE come la nutella con gli spaghetti: la proposta di legge per il salario minimo in Italia, la diffusione sul territorio dei circoli del PD e altro ancora.


ALLEANZA VERDI SINISTRA
Devo confessare che il mio programma preferito è quello di Alleanza Verdi Sinistra.
All'interno delle 44 pagine si trovano elementi di raffinato dadaismo. Due esempi:

1) Decarbonizzare la finanza*;
*Offro una cena a chi mi saprà spiegare cosa significa

2) Sviluppare un’industria dell’eco-edilizia che utilizzi materiali di origine biologica (tra cui legno, terra e paglia);
Benedetti ragazz*, una delle poche cose che so sull'energia è che per arrivare ad una neutralità climatica bisogna ridurre gli sprechi di calore generati dalle nostre case. Dovremmo vivere in capanne di paglia come nella preistoria?

Btw, l'economia. 

- Cà va sans dire stop all'austerity;
- no al patto di stabilità;
- tassa sulle transazioni finanziarie (come il PD);
- lotta ai paradisi fiscali europei (che non ci sono);
- introduzione di un'imposta europea sui grandi patrimoni e un'altra sulle pratiche clima-alteranti (yacht e jet);
- Introduzione di un reddito minimo europeo;
- lotta contro AirbnB.

Un fondo europeo per gli investimenti ambientali con dotazione pari ad almeno 2000 miliardi. Per dare un ordine di grandezza il QFP 2021-2027 vale 1087 miliardi. Ma il meglio deve ancora arrivare:

- Ristrutturazione e mutualizzazione del debito pubblico per quei Paesi che hanno un rapporto superiore al 60% mediante acquisto della BCE di obbligazioni perpetue a tasso 0%. Un'assurdità del genere fu proposta ai tempi da Laura Castelli (quella del "questo lo dice lei") a cui Bonelli dovrebbe pagare il copyright

Dopo i fiumi di parole dei 2 programmi precedenti (grazie ai Jalisse non soltanto per l'ispirazione), ora un programma stringato, talmente stringato che per la parte economica dice sostanzialmente "andate a leggere Mario Draghi"


STATI UNITI D'EUROPA
Numeri non ce ne sono eccezion fatta per un generico invito a portare il budget dall'1 al 5%

Il resto è tutto improntato all'unione (meglio sarebbe dire unificazione): unione del mercato dei capitali, unione delle borse, unione delle regole di risoluzione bancaria, unione delle tutele sui depositi. Accenna, senza nominarlo, ad un fondo SURE per un sussidio di disoccupazione europeo (vedi PD). Senza unione fiscale (che non si può fare senza prima armonizzare i fondamentali macro) è impossibile.

Come altri chiede che il NGEU diventi strutturale.

Menzione di merito per un passaggio a pagina 10 in cui stigmatizza l'irresponsabilità fiscale degli Stati che scaricano il costo del benessere attuale sulle future generazioni. Bastava scrivere Italia.

Menzione di demerito per la Renziata a pag.6 dove si chiede una #18app (proprio così, con l'hashtag) identica al bonus cultura del 2016. A proposito di quel bonus Renzi va dicendo che mezza Europa l'ha copiato: è falso.

Renzi ha indubbie qualità ma non riesce a togliersi il vizio di guardarsi allo specchio. Mi chiedo come mai nel programma non abbia inserito il Jobs Act europeo


AZIONE-SIAMO EUROPEI (AZ)
Come altre volte il programma di Azione ha il vantaggio di essere impostato secondo lo schema 

FATTO --> CRITICITÀ --> PROPOSTA

Questo consente di inquadrare subito il tema senza dover fare lo sforzo di leggere...i Jalisse. Non c'è un vero capitolo sull'economia, piuttosto ci sono punti economici all'interno di ogni capitolo. Alcuni passaggi sono calendiani in purezza: 

i) Armonizzazione delle aliquote per corporate tax e basi imponibili (come detto impossibile) contro i cd. paradisi fiscali.
E' una debolezza mia ma leggere di paradisi fiscali europei mi fa salire la carogna. Suggerisco la visione di questo mio vecchio video ispirato proprio da Calenda

ii) Carlo si preoccupa che la Global Minimum Tax (o GMT) sia applicata. La GMT è un accordo intergovernativo fra 130 Paesi fra cui tutti quelli UE, UK, USA e altri che mira ad applicare un'aliquota minima del 15% sulle corporation che hanno un fatturato superiore ai 750 milioni di dollari. In UE ci sono 2 Stati, la già citata Ungheria e la Bulgaria, che applicano aliquote inferiori al 10%.

A mio giudizio non è questa la strada e questo punto vale più o meno come slogan.

Per la direttiva case green Az. chiede fondi alla UE sul modello NGEU. Altri fondi europei poi sarebbero richiesti per la ristrutturazione degli edifici non sottoposti a ristrutturazione profonda (boh). Altro debito comune poi per la ristrutturazione delle imprese legate all'automotive.

Ha senso la richiesta di un fondo comune per la difesa europea ed è commovente (sono sincero) l'invocazione del ritorno alla normalità per il divieto di aiuti di Stato. Il corpo di proposte sull'introduzione di un'unica politica industriale europea è, al netto della centrale acquisti per la difesa, una totale idiozia.

In definitiva un programma scritto meglio di altri e con qualche punto razionale e condivisibile ma con il difetto di essere quasi tutto basato sul debito comune.


MOVIMENTO 5 STELLE
Il programma del Movimento 5 Stelle s'intitola L'Italia che Conta, ma si potrebbe chiamare L'Italia che Conte oppure, meglio, La Carta Costa.
Ben 104 pagine che hanno la pretesa di discutere di tutto ma che non chiariscono quasi niente, insomma in perfetto stile della casa.

Subito una cosa che mi è saltata all'occhio: nel capitolo 1, quello sulla Pace in Europa, il punto 5 recita Allargamento sì, ma non per tutti; all'interno si legge l'auspicio dell'allargamento ai Paesi dei Balcani occidentali e non si fa nessun cenno a Ucraina, Georgia e Moldova che sarebbero quindi fra i non per tutti.
E anche questa volta Putin è stato accontentato!

Sul deficit e il Patto di Stabilità il M5S auspica che vengano scorporate praticamente tutte le spese tranne quelle per difesa: sanità sì, istruzione sì, politica industriale sì, transizione verde sì, difesa no.
E anche questa volta Putin è stato accontentato!

Un sussulto del vecchio e caro M5S lo si trova a pagina 13 dove si chiede la chiusura della sede del parlamento a Strasburgo che sarebbe trasformato in hub per la pace (?) risparmiando la bellezza di 70 milioni, lo 0,000064% del QFP. Esticazzi!

Allo Stop Austerity è dedicato l'intero capitolo 4 e prevede come punti qualificanti l'espansione del bilancio dall'1% verso l'infinito, scaricando (si legge) il peso degli aggiustamenti fiscali sulle economie più forti. 

Capito? Olanda Germania Lussemburgo Dateci li sordi!

Estendere la tassazione sugli extraprofitti che ha funzionato così bene in Italia 🤡a tutta la UE, tassare le transazioni finanziare (aridaglie) e chi investe in cryptovalute.

La BCE deve cessare le politiche restrittive degli ultimi anni (quali, quando?).

Capitolo banche a pag. 29: la riforma della gestione delle crisi (CMDI) va bene ma gli Stati membri devono poter intervenire liberamente con denaro pubblico per salvare i piccoli istituti di credito in crisi. Insomma la CMDI va bene ma anche no.

Punto qualificante sul deshoring e la tassazione delle multinazionali brutte e cattive: poiché della Global Minimum Tax Conte non si fida, eccolo a proporre una tassazione sull'utile mondiale consolidato calcolato su fatturato (non sugli utili, dice proprio fatturato), capitale e manodopera. L'hanno chiamato con iperbolica fantasia catasto finanziario.

Dulcis in fundo: il reddito di cittadinanza europeo (toh).


Dopo la faticaccia pentastellata, due compiti semplici semplici.

DE LUCA
Partiamo da De Luca e il suo listone-frigorifero™ 
20 punti che iniziano con la parola Libertà. Libertà di fare un po' il cazz che gli pare con un occhio di riguardo naturalmente all'armamentario pandemico (no greenpass, no vaccini ecc.): Di economia ben poco: un'immaginaria IMU europea che starebbe per essere introdotta e che ovviamente De Luca vuole contrastare, i soliti paradisi fiscali europei, la cancellazione dell'Irpef agricola, la difesa di balneari e ambulanti, il Patto di stabilità brutto brutto brutto.


SANTORO E PACE TERRA DIGNITÀ
L'economia santoriana è un combinato di cancellazione del debito e cancellazione del Patto di stabilità. Il liberismo (=politiche di austerità), dice, ha impedito l'investimento in risorse umane.  Per questo propone la riduzione dell'orario di lavoro a 32 ore in tutt'Europa con aumento di stipendio cosicché si abbia tempo per viaggiare, frequentare un corso di formazione o iscriversi in palestra (è scritto proprio così). Ha dimenticato di scrivere che si può fare all'ammore.

Fine del capitolo dedicato all'economia.

Naturalmente in tutti i programmi elettorali ci sono esempi di raffinato dadaismo (mia personale declinazione del premio Giachetti). In quello di Fratelli d'Italia si afferma "difendere le imprese balneari italiane...garantendo la corretta applicazione delle direttiva Bolkenstein" Sulla infinita vicenda dei balneari si sono pronunciati numerose volte gli organismi giurisdizionali italiani ed europei sempre con lo stesso risultato. Solo negli ultimi mesi la Corte di Giustizia Europea (sentenza C348/22) e il Consiglio di Stato (sentenza 3940/2024) che hanno stabilito per l'ennesima volta che le proroghe sono illegittime. L'Italia per questa vicenda è in procedura d'infrazione (4118/2020) e quest'anno la procedura dovrebbe concludersi con la corretta applicazione della direttiva Bolkenstein: con una condanna dell'Italia.

Ringrazio PagellaPolitica.it  per aver raccolto in un unico link tutti i programmi risparmiandomi la fatica di cercarli. Li trovate tutti qui:

LINK

Indietro
  • Condividi