Il Trionfo della conoscenza: la premiazione dei Nobel 2024

Il 10 dicembre 2024 si è svolta a Stoccolma presso il Konserthuset Stockholm la cerimonia per la consegna dei premi Nobel 2024. Ripercorriamo i principali highlights della cerimonia con un’analisi delle motivazioni dei singoli premi e che sono state presentate dai vincitori durante le varie lezioni tenutesi in avvicinamento alla premiazione.

Foto: francisco75 / FreePik, generata con AI

“For the greatest benefit of humankind”, Alfred Nobel

Ogni anno la premiazione dei Nobel si tiene il 10 dicembre, anniversario della scomparsa di Alfred Nobel, il filantropo svedese che volle lasciare parte della sua eredità per premiare le personalità che si fossero distinte nei vari campi del sapere. 

Come da consuetudine e secondo le volontà testamentarie di Alfred Nobel, la cerimonia si è divisa in due parti: la prima per il conferimento del Premio Nobel per la Pace, la seconda riservata agli altri premi.

Particolarmente significativa è la scelta che ha portato al conferimento del Premio Nobel alla Pace alla “Confederazione Giapponese delle Organizzazioni delle Vittime della Bomba Atomica e delle Bombe a Idrogeno”, nota con il nome di Nihon Hidankyo. Durante la cerimonia di premiazione si è posto più volte l’accento sulle responsabilità morali nell’uso delle armi nucleari che, se è vero che non vengono utilizzate da quasi un secolo, è vero anche che evolvono in sofisticazione e nuovi paesi si affacciano alla loro produzione. Un monito per il futuro, che appare incerto e pieno di insidie potenzialmente distruttive per l’uomo e per il pianeta. Non sono mancati riferimenti alla guerra israelo-palestinese (Gaza e l’evocazione dell’uso delle armi nucleari) e pregnante è stata la sentita testimonianza sull’orrore del momento dell’esplosione della bomba H in Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale al fine di rendere evidente che l’uso delle armi nucleari non deve essere più considerato accettabile.

In leggero ritardo rispetto alla timeline è iniziata alle ore 16:20 circa del 10 dicembre 2024 la cerimonia di premiazione dei restanti Nobel 2024.
All’interno del Konserthuset Stockholm la platea era al completo. Familiari, colleghi ed amici erano in trepidante attesa. Per noi spettatori è possibile solo ipotizzare che l’emozione della premiazione dei Nobel non dev’essere solo dovuta al coronamento di tanti sforzi da parte dei vincitori, da ore ed ore di studio e di attività di ricerca, ma anche per i familiari che spesso supportano -  e sopportano - gli sforzi degli scienziati.

La famiglia reale svedese ha fatto il suo ingresso ed ha occupato la prima fila centrale. 

Dirimpetto a loro e a metà del fondo palco è posizionata la mezza colonna su cui è collocato il busto di Alfred Nobel. Sembra che stia guardando le sedie che attendono i diplomati quasi a simboleggiare la lungimiranza che il filantropo ebbe anche in vita. La statua è poi circondata da fiori che riempiono anche le altre zone del palco. Fiori di San Remo - rigorosamente come da tradizione - coloratissimi e quasi a ricordare che questa è una giornata di festa non solo per i laureati ma anche per la conoscenza umana.

Tutto è pronto e l’orchestra sul soppalco ha intonato la marcia in D maggiore di Jean-Pierre Rampal ad accompagnare l'ingresso dei laureati.

“It lies in our hand to change the world”, Astrid Soderbergh Widding

Non appena il clarinetto ha suonato l’ultima nota, è salita sul palco  Astrid Soderbergh Widding, Professore di Studi di Cinema presso l’università di Stoccolma e Chair della fondazione Nobel. Questo è stato il suo ultimo discorso in tale ruolo. La carica è in scadenza il prossimo 31 gennaio. 
Nel suo discorso si è allacciata alla premiazione per il Nobel della Pace e alla lotta contro la proliferazione nucleare. Ed ha espresso un monito che ben si riallaccia alla già avvenuta premiazione del Nobel per la Pace: “La bomba atomica ricorda che la ricerca di base non è solo per il bene”. Frase molto importante, un macigno che riassume in sé decenni di discussione fra scienza e filosofia. Discussione tutt’oggi in corso, anche alla luce delle innovazioni scientifiche e comunque un caveat non tanto per la scienza, quanto per la sua applicazione. Mai come adesso è fondamentale valutare le implicazioni etiche - e non solo -  della scienza e delle scoperte scientifiche.

Soderberg ha altresì ricordato che “è attraverso la ricerca fondamentale e libera che la conoscenza può continuare a espandersi per il futuro delle conoscenza", quasi a ricordarci che gli investimenti in ricerca - soprattutto di base - sono fondamentali ma frequentemente disattesi.

 “La scienza deve continuare ad esplorare e espandere le frontiere della conoscenza umana, mettendo le basi per le future applicazioni”, Astrid Soderbergh Widding

Il suo discorso è continuato con un excursus sui vari premi ed ha sottolineato l'importanza delle implicazioni pratiche ma anche la necessità di una gestione delle nuove tecnologie - come genetica ed AI - in un contesto di collaborazione internazionale. 

“La scienza deve continuare ad esplorare e ad espandere le frontiere della conoscenza umana, gettando le basi per le future applicazioni” ha affermato. Il bello della scienza è proprio questo: mantenere la curiosità ed allargare gli orizzonti, che è un po’ la legge alla base dell’evoluzione umana. 

Evoluzione umana che fortunatamente ci ha portato a sviluppare la capacità di introspezione e di analisi dell’essere umano. Quest’anno, ha continuato Soderbergh,  il premio della letteratura è stato dato “a una esplorazione della vulnerabilità umanità e quindi accende la luce alla situazione fragile dell’uomo”.

Essenza dell’uomo che è tanto forte quanto fragile. Fragilità dell’uomo e povertà dell’uomo che grazie alle istituzioni - come dimostrato dal Nobel per l'economia - è stato possibile superare in molti paesi, garantendo maggiore prosperità. 

Soderbergh ha infine terminato con una constatazione: “viviamo in un momento di volatilità, di ambiguità, di incertezza, anche dovuto alla situazione geopolitica e ai cambiamenti climatici” ma “scienza, letteratura e pace offrono un percorso diverso per risolvere i problemi attuali.”

Premio per la fisica

La premiazione è continuata con l’introduzione del premio per la Fisica. Speaker è stata la  Prof.ssa Ellen Moons, presidente del Comitato Nobel per la fisica, che ricorda le parole  pronunciate da Donald Hebbs nel 1949 “neurons that fire together, wire together” per descrivere l'attivazione neuronale.

E quest’anno il premio della fisica è stato assegnato per l’applicazione della fisica nell'allenamento della intelligenza artificiale, basata sulle reti neuronali. 

“The Nobel Prize in Physics 2024 was awarded jointly to John J. Hopfield and Geoffrey E. Hinton "for foundational discoveries and inventions that enable machine learning with artificial neural networks" (1) 

 

Hopfield è professore emerito presso la Princeton University. La sua carriera accademica e scientifica ha attraversato il multiverso della conoscenza umana, “vagando liberamente negli spazi interstiziali tra le discipline” (2).

Laureato alla Cornell, Hopfield ha svolto ricerca nel campo della fisica della materia, ha studiato la modellazione della superficie lunare presso la NASA, i diodi ad emissione di luce conosciuti come LED. Ha cavalcato il suo interesse per la biologia e per la chimica, i suoi studi gli hanno permesso di capire che l’interazione della materia con l’elettricità potevano anche spiegare l’interazione nella nostra mente e ha sviluppato un modello dinamico per la memoria associativa. Ancora: ha sviluppato le “reti di Hopfield”, che permettono di salvare e creare pattern e che sono alla base delle reti neurali. L’idea della rete è derivata dall'applicazione del concetto di spin atomico alle reti neurali. 
Grazie a questa scoperta Hopfield si evidenzia come scienziato a tutto tondo, dimostrazione vivente dell'importanza della interdisciplinarietà nell'attività di ricerca.

La sua attività lo ha portato a pubblicare numerosi articoli con 90000 citazioni totali ed un h-index di 94. Il suo articolo più citato (28168) è “Neural networks and physical systems with emergent collective computational abilities.” del 1982. 

Il secondo vincitore del Nobel per la fisica è Geoffrey Hinton, che ha avuto un percorso completamente diverso rispetto a Hopfield.
Laurea in psicologia sperimentale a Cambridge nel 1970, PhD in Intelligenza artificiale , ha svolto un lavoro fondamentale per l'implementazione del modello di Hopfield e per lo sviluppo della macchina di Boltzman, capace di riconoscere patterns all’interno dei dati, alla base dello sviluppo dell’apprendimento automatico ovvero il  “machine learning”. 
Il suo articolo più citato è “Imagenet classification with deep convolutional neural networks”.

I vari tipi di network
Fig.1 I vari tipi di network (fonte: @Johan Jarnestad/The Royal Swedish Accademy of Science)

La Prof.ssa Moons ha evidenziato come grazie a tali scoperte si possano quindi generare nuovi pattern, sviluppare algoritmi efficienti e interpretare ampie quantità di dati.

“Oggi le reti neurali sono potenti in campi come fisica, chimica, medicina e nella vita di tutti i giorni. Può aiutare gli umani per avere delle risposte veloce ed è nostra responsabilità utilizzare in un modo sicuro e etico. “

La premiazione è proseguita con i professori che vengono chiamati a ricevere il premio “per la fondazione e lo sviluppo delle machine learning e le reti neurali” consegnato dalle mani del re di Svezia nell’applauso generale. 

Come giustamente ha riferito il commentatore quest’anno il premio della fisica è stato il preludio del premio della chimica, ed è l’hyperlink al machine learning. 

Premio per la chimica

The Nobel Prize in Chemistry 2024 was divided, one half awarded to David Baker "for computational protein design", the other half jointly to Demis Hassabis and John Jumper "for protein structure prediction" (3)

La consegna delle pergamene del Nobel per la chimica è stato preceduto da una lettura di Prof. Johan Åqvist che ha rispolverato alcuni concetti chiave della biologia molecolare con focus sulle protagoniste del Nobel di quest’anno: le proteine, ovvero le macromolecole alla base della costruzione dei tessuti e la cui forma è definita (“encoded”) nella sequenza di aminoacidi. La successione degli aminoacidi determina delle interazioni che portano allo sviluppo di strutture bidimensionali e quindi tridimensionali. Definire la forma tridimensionale delle proteine (3D) a partire dalla sequenza di aminoacidi (1D) è stato fin dagli anni ‘50 il vero problema della biochimica. L’altro problema è stato quello di disegnare una proteina con una determinata funzione a partire da una sequenza qualsiasi.

Il primo ad essere premiato è stato David Becker, professore all’Howard Hughes medical Institute (USA), professore di biochimica e direttore dell'Istituto per il design delle proteine (Institute for Protein Design).
Ha un curriculum sterminato: oltre 640 articoli con circa 180.000 citazioni (4)  , è  anche co-fondatore di 21 società e firmatario di oltre 100 brevetti (5).
Il suo percorso è iniziato con lo studio della filosofia e delle scienze sociali. Durante il corso di biologia evoluzionistica Becker si scontra con il grande classico della letteratura scientifica: Biologia Molecolare della Cellula, detto comunemente “l’Alberts” dal suo primo autore Bruce Alberts. Sfogliando le pagine del libro si innamora delle proteine. Decide quindi di cambiare corso di studi e nel 1984 ottiene la laurea ad Harvard. Successivamente studia biochimica all’Università della California. La sua rivoluzione nel campo delle proteine ha le basi nella sua attività di ricerca del 1983 nel campo strutturale e poi con lo studio funzionale per la comprensione del ripiegamento delle proteine e loro funzione. Da questo studio deriva la piattaforma Rosetta, capace di disegnare strutture proteiche (6).

Il suo lavoro si è basato sul modello della IA per la costruzione di immagini. Tanto per semplificare, se forniamo all’IA una serie di immagini di un animale, questa riconoscerà all’interno delle immagini delle caratteristiche comuni - detti pattern - e quindi imparerà progressivamente com’è la forma dell’animale stesso, distinguendolo da altre forme e sarà in grado di ricreare un'immagine ex-novo di quell’animale basandosi sulle caratteristiche apprese.

Becker ha sviluppato un sistema simile in cui l’algoritmo è capace di riconoscere le caratteristiche delle proteine e quindi ricrearle a partire da una sequenza di aminoacidi. 

Con il suo programma è riuscito a costruire la prima proteina de-novo. La sua scoperta è stata pubblicata nel 2003 su Science con un articolo dal titolo “Design of a Novel Globular Protein Fold with Atomic-Level Accuracy”.

La prima proteina disegnata nel 2003 e completamente diversa da tutte le altre
Fig.2 La prima proteina disegnata nel 2003 e completamente diversa da tutte le altre. ©Terezia Kovalova/The Royal Swedish Academy of Sciences

Con questa modalità possono essere potenzialmente create infinite proteine e l’applicazione è importante in vari campi come la medicina, ad esempio per la creazione di antidoti al veleno di serpente stabili alla temperatura, lo sviluppo di nuovi farmaci antitumorali o lo sviluppo di farmaci che agiscono sul sistema TNF implicato in molte malattie autoimmunitarie e non solo (7).

L’altra metà del premio è stata assegnata a Demis Hassabis e John Jumper dell’azienda Google DeepMind per “la predizione della struttura delle proteine”. 

Hassabis ha sempre avuto un profondo legame con il gioco. Da piccolo era campione di scacchi, durante l’adolescenza è diventato programmatore per videogiochi. Si è laureato in informatica a Cambridge. Poi ha scoperto le neuroscienze ed ha fondato DeepMind, un’azienda che poi è stata acquistata da Google. 

“When you play chess seriously at such a young age it’s a very formative experience. It got me thinking about thinking itself. I was fascinated and intrigued by how our minds come up with these ideas and strategies and how can that be improved.” Demis Hassabis via X

Da adulto è stato un altro gioco ad avere un ruolo fondamentale nella sua vita: il Go. Ispirato da questo antico gioco cinese e dalle sue innumerevoli possibili combinazioni, Hassabis ha sviluppato un algoritmo in grado di apprendere le varie mosse e il suo programma AlphaGo ha battuto il campione mondiale del gioco. Questo ha portato allo sviluppo di un programma capace di imparare in autonomia, il che ha posto le basi per lo sviluppo del machine learning.

Il suo interesse per il machine learning lo ha portato, insieme a Jumper, allo sviluppo di AlfaFold, un algoritmo avanzato che permette di predire la struttura di almeno 200 milioni di proteine. E AlphaFold ha completamente rivoluzionato il campo della determinazione strutturale delle proteine, arrivando ad una capacità di predizione della struttura con accuratezza pari al 60% rispetto alla cristallografia. 

Questa performance è stata ottenuta durante il campionato Critical Assesment of Protein Structure Prediction (CASP) del 2018 e ha superato i risultati delle precedenti edizioni che si attestavano intorno al 40%.

Un altro passo avanti è stato fatto con l’arrivo in DeepMind di John Jumper che ha condiviso metà del premio Nobel in chimica 2024.

John Jumper - con i suoi 40 anni - è il più giovane laureato dell’anno. Ha svolto i suoi studi in fisica e matematica. Dopo la laurea ha compreso che la fisica poteva aiutare lo sviluppo della medicina e ha iniziato a lavorare sulla determinazione della struttura delle proteine. 

Successivamente si trasferisce in DeepMind e contribuisce allo sviluppo di AlphaFold2, che con il contributo di Jumper e l’uso dei neural networks riesce ad ottenere un’accuratezza sovrapponibile alla cristallografia a raggi X

Nobel fisiologia e medicina

The Nobel Prize in Physiology or Medicine 2024 was awarded jointly to Victor Ambros and Gary Ruvkun "for the discovery of microRNA and its role in post-transcriptional gene regulation" (8) 

Il premio Nobel per la fisiologia e la medicina quest’anno è andato ad Victor Ambros e Gary Ruvkun per aver scoperto i microRNA ed il loro ruolo nella regolazione della trascrizione dei geni e quindi nella diversa espressione nei vari tessuti. La loro scoperta è avvenuta grazie allo studio di un piccolo nematode, Caenorhabiditis Elegans, che è un ottimo modello di ricerca grazie alla sua semplicità ed al numero limitato di cellule (959). I due scienziati hanno scoperto in modo indipendente due geni implicati nella codifica dei microRNA e che sono implicati nello sviluppo e nel funzionamento fisiologico ma anche implicati in patologie come il cancro. Inoltre, tali geni sono conservati evoluzionisticamente.

I due vincitori hanno avuto percorsi accademici diversi. Vediamoli.
Victor Ambros si è laureato con Phd al MIT e ha poi lavorato presso Harvard e la Darthmouth Medical School. Nel 1993 ha scoperto il gene lin-4 da cui deriva la pubblicazione più citata (18611 citazioni): “The C. elegans heterochronic gene lin-4 encodes small RNAs with antisense complementarity to lin-14”.

Nel suo laboratorio (UMass Chan Medical School - AMbros Lab Molecular Medicine) viene svolta la ricerca sul meccanismo di regolazione genica e il controllo del timing dello sviluppo animale basandosi sul C. Elegans, dove alcuni microRNA permettono di controllare l’espressione di alcuni geni nel tempo.

Gary Ruvkun ha ricevuto il suo PhD ad Harvard nel 1982 ed ha lavorato come post doc al MIT. È divenuto ricercatore al Massachussets General Hospital e ad Harvard nel 1985, dove ha proseguito la sua carriera come professore di Genetica.  Nel suo laboratorio  Ruvkun ha studiato principalmente tre campi: microRNA e altri piccoli RNA, controllo della longevità e sorveglianza immunitaria e rilevamento della vita su altri pianeti.

Ma sono stati la scoperta del microRNA let-7 e la sua interazione con il lin-41 che lo hanno portato a ricevere il premio. 

Il suo articolo più citato riguarda il ruolo let-7 RNA nel timing dello sviluppo in C. Elegans,  l’articolo più importante è invece quello del 1993 “Posttranscriptional regulation of the heterochronic gene lin-14 by lin-4 mediates temporal pattern formation in C. elegans” (5732 citazioni).

Ambros e Ruvkin sono un esempio di come lo scambio di idee o risultati nella scienza possa essere basilare per il suo progresso: è solo, grazie alla condivisione delle loro scoperte che i due hanno potuto davvero comprendere come i microRNA agiscono sulla regolazione dell’espressione. 

A questo punto e dopo il consueto interludio musicale ci si avvia al momento del Nobel per la Letteratura.

Premio nobel per la letteratura

The Nobel Prize in Literature 2024 was awarded to Han Kang "for her intense poetic prose that confronts historical traumas and exposes the fragility of human life” (9) 

La penultima parte della Cerimonia è dedicata all'assegnazione del premio Nobel per la Letteratura. La presentazione si concentra sul tema più profondo dell'opera dell'autrice, prima donna asiatica, nella fattispecie coreana, ad aggiudicarsi l'ambito riconoscimento, quello del rapporto tra la vita come testimonianza e dolore e la morte come cedimento del corpo ma sopravvivenza dello spirito attraverso l'eredità della memoria.

Han Kang, 2024 Nobel Prize, Laureate in Literature
Fig. 5 Han Kang ("John Sears, CC BY-SA 4.0, Han Kang, 2024 Nobel Prize, Laureate in Literature)

Nel tracciare i punti fondamentali della scrittura di Han Kang viene posto in evidenza come siano due colori a rappresentarla nella congiunzione tra uomo e mondo: il bianco, spesso presente nei romanzi dell'autrice in forma di neve che ricopre il mondo come una coltre rassicurante ma contemporaneamente simbolo di tristezza e morte, e il rosso, simbolo di vitalità e al contempo dolore e ferite, le ferite che i personaggi in perenne penitenza cercano di guarire straniandosi da sé stessi.

Come ricorda la stessa Han Kang nella conferenza che ha preceduto la cerimonia, nonostante l'esperienza della vita sia tragica e spesso disperata, la domanda fondamentale riguarda l'amore: “Che cos'è l'amore? È il filo d'oro che collega i nostri cuori “ (10) , ed è questo sentimento che ricuce il piano della sofferenza e del martirio con la voglia di vivere.

Se si approfondisce il percorso letterario della scrittrice è evidente la continua ricerca di un compromesso tra volontà di vivere e di morire: se nel suo romanzo più noto “La vegetariana”, è la seconda che sembra avere la meglio, ne “L'ora di Greco” prevale la prima. Questo rapporto dicotomico è il filo rosso che percorre tutto gli scritti di Kang, segnata lei stessa dagli eventi riguardanti il massacro di Gwangju che costrinsero la sua famiglia ad andare a vivere a Seoul e che non a caso dedica il Premio “a chi soffre”,

I vivi e i morti, la testimonianza e l’eredità spirituale si alternano in un perfetto connubio tra vita e letteratura.

La cerimonia è proseguita poi verso la sua conclusione con la premiazione per il Nobel alle Scienze economiche.

Premio nobel per le scienze economiche

“The Sveriges Riksbank Prize in Economic Sciences in Memory of Alfred Nobel 2024 was awarded jointly to Daron Acemoglu, Simon Henry Roberts Johnson and James A. Robinson "for studies of how institutions are formed and affect prosperity" (11) 

Quest’anno il premio Nobel per l’economia è andato a Daron Acemoglu, Simon Henry Roberts Johnson e James A. Robinson.

Partendo dall’osservazione che i paesi colonizzati non hanno raggiunto i livelli dei paesi più prosperi, gli autori hanno ipotizzato che sia dovuto alle istituzioni e allo stato di diritto.

Hanno quindi esaminato la colonizzazione di vaste parti del globo. 

In particolare nei luoghi in cui la popolazione indigena era numerosa i colonizzatori furono in rapporto minore e procedettero allo sviluppo di istituzioni più attente agli indigeni, che erano utili come forza lavoro e dette “istituzioni estrattive” con una attenzione  a breve termine per garantire una compliance lavorativa da parte della popolazione.

Nelle zone con bassa percentuale di abitanti, invece, si trasferirono percentualmente molti più coloni, che svilupparono istituzioni a beneficio della elitè, un investimento per una visione a lungo termine. E tali effetti si sono mantenuti nel tempo. 

L’esempio studio di queste politiche è la città di Nogale (USA), che è suddivisa in due zone: nord USA, sud Messico. La città è un modello ideale di studio perché presenta le stesse caratteristiche confondenti (clima, etc.), ma differisce solamente nel fatto che la parte Nord è sotto la giurisdizione americana, la parte sud sotto quella messicana. La decisione che ha portato alla suddivisione della città è figlia della colonizzazione, ma si è evoluta in modo diverso, a dimostrazione del fatto che il tipo di sistema istituzionale ha ancora risvolti a lungo termine. 

Anche a livello globale questo diverso approccio ha portato a sviluppi completamente diversi. In particolare le zone in cui sono presenti istituzioni più a lungo termine hanno potuto aspirare alla prosperità.

Un altro fattore osservato è quello dovuto alla mortalità dei coloni, che è stata maggiore nelle regioni che attualmente sono meno sviluppate.

Gli autori hanno quindi superato la nozione di Montesquieu secondo cui produttività  e povertà sono legate al clima, ma anche alla tipologia di istituzione, in particolare quelle che sfruttano le masse “sono negative per la crescita a lungo termine”.

La premiazione è proseguita con la consegna del premio a Prof. Daron Acemoglu, Professore al Massachussets institute of technology (Cambridge, USA). Di origine turca (nato a Istanbul nel 1967) ha completato la sua formazione col Dottorato di ricerca nel 1992 presso la London School of Economis and Political Science.

Insieme a lui sono stati premiati il Prof. Simon Johnson che ha ottenuto il dottorato nel 1989 presso il MIT dove lavora come Professore e al Prof. James A. Robinson che ottenne il PhD nel 1993 ed è attualmente Professore presso l’Università di Chicago. 

I tre sono anche coautori di un importante e citatissimo studio pubblicato nel 2000 e dal titolo “The Colonial Origins of COmparative Development: an empirical investigation”.

Conclusioni

Ogni anno la cerimonia di consegna dei Nobel è un evento di festa per la conoscenza e la scienza in toto ed è un’opportunità di approfondimento culturale mediante l’esplorazione dei campi del sapere che vengono premiati. Con questo articolo abbiamo approfondito la storia dei vari vincitori e delle loro attività, a partire dall’impegno sul disarmo nucleare, passando per lo sviluppo teorico e le applicazioni pratiche dell’intelligenza artificiale, proseguendo in campo cellulare con la modulazione dell’espressione genica e per finire con la descrizione letteraria dello stato dell’uomo e delle implicazioni dello sviluppo economico in prospettiva storica. Chiusi i riflettori sull’evento di quest’anno non ci resta che aspettare i prossimi annunci dei vincitori. E’ possibile fare delle previsioni? Praticamente impossibile. Tuttavia sarà interessante seguire i vari premi che maggiormente correlano con i vincitori Nobel.

Fra questi ricordiamo il Premio Lasker, il Premio Turing, la Medaglia Fields e Premio Abel, il Premio Kyoto, il Premio Pulitzer. 

Le date dei Nobel 2024

Lunedì 7 ottobre 2024

Assegnato a Victor Ambros e Gary Ruvkun il Premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina.


Martedì 8 ottobre 2024

Assegnato a J. Hopfield e Geoffrey E. Hinton il Premio Nobel per la Fisica.


Mercoledì 9 ottobre 2024

Assegnato a Demis Hassabis, David Baker e John M. Jumper il Premio Nobel per la Chimica.


Giovedì 10 ottobre 2024

Assegnato a Han Kang il Premio Nobel per la Letteratura.


Venerdì 11 ottobre 2024

Conferito a Nihon Hidankyo (la Confederazione Giapponese delle Organizzazioni delle Vittime della Bomba Atomica e delle Bombe a Idrogeno) il Premio Nobel per la Pace.


Lunedì 14 ottobre 2024

Conferito a Daron Acemoglu, Simon Johnson e James Robinson il Premio Nobel per l’Economia.


10 dicembre 2024

Si tiene a Stoccolma la Cerimonia per l'assegnazione dei premi Nobel.


 

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Supporta la nostra associazione: associati oppure effettua una donazione.
Il tuo sostegno è per noi importante!

DONA ORAASSOCIATI

Indietro

Viti e Riso TEA vandalizzate

di F. Lucà

Nella notte tra il 12 e il 13 febbraio 2025, le colture di viti TEA del progetto di ricerca della…

"Una guerra che non vogliamo": le relazioni anglo-americane durante la guerra di Corea

di M. Salvemini

La guerra di Corea non rappresentò solo il primo grande conflitto che sorse nel contesto della…

Macron (non) è Napoleone

di L. Campisi

Macron è un europeo al servizio del Continente e un leader a cui tendere la mano

Questo sito web utilizza i cookie

Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico. Inoltre forniamo informazioni sul modo in cui utilizzi il nostro sito ai nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che hai fornito loro o che hanno raccolto in base al tuo utilizzo dei loro servizi.