La tassonomia dà il via libera al metano, nonostante la sua combustione produca CO2 e perdite di CH4 durante il trasporto? Davvero l’Europa ha ceduto al greenwashing? NO. Vediamo perché
Anzitutto, cos'è la tassonomia? E' un set di criteri sulla base di quali viene stilata una lista di tecnologie, che possono essere considerate sostenibili o comunque utili alla transizione. Dal punto di vista formale, la tassonomia è un regolamento europeo, entrato in vigore il 12 luglio 2020, da cui discendono dei provvedimenti attuativi – che materialmente contengono le liste delle tecnologie nei vari ambiti – chiamati atti delegati.
La tassonomia fissa sei obiettivi: 1) mitigazione del cambiamento climatico; 2) adattamento al CC; 3) uso sostenibile delle risorse idriche e marine; 4) economia circolare; 5) prevenzione e controllo dell’inquinamento; 6) protezione e ristoro della biodiversità.
Il primo atto delegato, pubblicato il 9 dicembre 2021 e in vigore dal 1 gennaio 2022, copre le attività relative alla mitigazione e all’adattamento al cambiamento climatico (“climate delegated act”)
Il primo atto delegato ESCLUDE il gas. Qualifica come sostenibili gli investimenti nelle infrastrutture gas SOLO se esse sono finalizzate al trasporto di idrogeno o altri gas a basse emissioni o riconvertite a tale fine.
Il 2 febbraio 2022 la Commissione ha presentato un secondo atto delegato, confermato pochi giorni fa dal Parlamento europeo: questo documento si concentra su alcune specifiche attività legate alla sola generazione elettrica, tra cui gas e nucleare.
Il secondo atto delegato dà la patente verde al gas impiegato nella generazione elettrica? NO. Impone condizioni molto restrittive, alla luce delle quali sarebbe del tutto incoerente negare l’attributo della sostenibilità. Vediamo quali.
Un impianto per la generazione di energia elettrica da gas è considerato sostenibile solo in due casi. Primo caso: se ha emissioni inferiori a 100 gCO2/kWh*. Questa soglia è simile o inferiore alle emissioni a ciclo vita delle fonti rinnovabili.
Di fatto, ciò è possibile solo associando l’impianto a tecnologie per la cattura e stoccaggio della CO2 oppure alimentandolo con gas a basse emissioni (idrogeno o biometano). In pratica, un impianto a gas è considerato sostenibile… se è sostenibile.
Un impianto a gas può essere considerato sostenibile anche in un secondo caso, cioè se rispetta cumulativamente le seguenti condizioni:
(i) direct GHG emissions of the activity are lower than 270g CO2e/kWh of the output energy, or annual direct GHG emissions of the activity do not exceed an average of 550kgCO2e/kW of the facility’s capacity over 20 years;
(ii) the power to be replaced cannot be generated from renewable energy sources, based on a comparative assessment with the most cost-effective and technically feasible renewable alternative for the same capacity identified; the result of this comparative assessment is published and is subject to a stakeholder consultation;
(iii) the activity replaces an existing high emitting electricity generation activity that uses solid or liquid fossil fuels;
(iv) the newly installed production capacity does not exceed the capacity of the replaced facility by more than 15%;
(v) the facility is designed and constructed to use renewable and/or low-carbon gaseous fuels and the switch to full use of renewable and/or low-carbon gaseous fuels takes place by 31 December 2035, with a commitment and verifiable plan approved by the management body of the undertaking;
(vi) the replacement leads to a reduction in emissions of at least 55% GHG over the lifetime of the newly installed production capacity;
(vii) where the activity takes place on the territory of a Member State in which coal is used for energy generation, that Member State has committed to phase-out the use of energy generation from coal and has reported this in its integrated national energy and climate plan referred to in Article 3 of Regulation (EU) 2018/1999 of the European Parliament and of the Council*8 or in another instrument.
Link qui testo integrale qui
Tali condizioni prevedono, in sintesi, che l’impianto a gas sostituisca impianti più inquinanti, abbia una potenza simile, non sia tecnicamente o economicamente possibile utilizzare le rinnovabili, e sia predisposto a usare H2 o biometano dal 2035. Sotto queste condizioni, quanto sono elevate le emissioni ammissibili? Ci sono due possibilità. La prima è di non superare i 270 gCO2/kWh** (contro un valore normale di esercizio, in Italia, di poco inferiore ai 400 gCO2).
Oggi è praticamente impossibile rispettare tale soglia, a meno che una parte della CO2 non sia catturata o che l’impianto sia alimentato da metano miscelato con una quota molto elevata di biometano o idrogeno (tranne forse qualche impianto cogenerativo).
Alternativamente, l’impianto può produrre un massimo di 550 kgCO2/kW/anno**, cioè lavorare per poche ore l'anno (circa 1300-1400 h). Questo significa che si tratta di impianti utilizzati principalmente per il bilanciamento del sistema e quindi ancillari alle fonti rinnovabili
I criteri della tassonomia sull’utilizzo del gas nella generazione elettrica sono estremamente restrittivi. Il gas può essere utilizzato sono limitatamente, per giustificato motivo, oppure se lascia un’impronta carbonica paragonabile alle rinnovabili. That’s all folks.
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*la soglia di 100 gCO2/kWh si riferiscono al ciclo vita;
**le soglie di 270 gCO2/kWh o 550 kgCO2/kW/anno si riferiscono alle emissioni dirette