Punto stampa a cura di: Ivan Campolieti, Andrea Poscetti, Erika Di Biase
In studio: Franz Forti, Mario Rossomando
Ospite: Rocco Misuraca
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Politica
Sul campo
Il settimanale Die Zeit riporta invece di nuovi passi in avanti nelle indagini svolte dalle autorità investigative tedesche, che avrebbero in parte ricostruito la dinamica dell’attacco. Sembra che la barca utilizzata per l'operazione segreta sia uno yacht noleggiato da una società con sede in Polonia, apparentemente di proprietà di due ucraini, e salpato da Rostock (Germania) il 6 settembre e localizzato in seguito presso l’isola danese di Christiansø, prima di essere poi restituito ai proprietari. Secondo gli investigatori sono state trovate tracce di esplosivo sul tavolo della cabina. La nazionalità dei membri dell’equipaggio non è nota, ma se ne riporta il numero: sei persone, munite di passaporti falsi. Anche in questa versione gli investigatori non hanno ancora trovato alcuna prova su chi abbia ordinato l’azione.
La legge è stata proposta dal partito al potere e prevede che tutte le organizzazioni che ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall'estero siano obbligate a registrarsi come "agenti stranieri" e a pagare forti multe in caso di mancata conformità. I critici fanno notare che questa legge ricorda quella del 2012 in Russia, che è stata poi utilizzata per reprimere il dissenso. La presidente Salome Zourabichvili si è detta dalla parte dei manifestanti, e pronta nel caso a opporre il proprio veto alla legge.
Si tratta della settima fase di un'operazione lanciata a metà gennaio per individuare le persone coinvolte nelle rivolte, sia coloro che hanno partecipato attivamente, sia chi ha finanziato o favorito l'azione criminale.
Gli ultimi dati economici sono stati più forti del previsto, e si teme che i prossimi rapporti su posti di lavoro e prezzi possano indicare che gli aumenti dei tassi hanno fatto ancora troppo poco per raffreddare l'economia.