La situazione in Georgia, ospite Nona Mikhelidze - RASSEGNA STAMPA del 13/03/23

di Redazione Ucraina

Punto stampa a cura di: Aurelio Iacono, Ugo Gambardella, Erika Di biase, Marco Todisco
In studio: Franz Forti, Ugo Gambardella, Mario Rossomando

Ospite: Nona Mikhelidze

Link alla diretta/differita YT di questa rassegna

 

Situazione in Ucraina

Report ISW 12 Marzo

Approfondimento sulla cronologia della rivalità tra il finanziere del Gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin e il Ministero della Difesa russo (MoD), che probabilmente ha raggiunto un punto di ebollizione su Bakhmut. Il rapporto analizza anche la probabile intenzione del Ministero della Difesa russo di spendere le forze Wagner a Bakhmut ed esplora la manipolazione di questo conflitto da parte del presidente russo Vladimir Putin per mantenere la stabilità del suo regime.

Politica

  • La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato il 12 marzo che il rapporto dell'11 marzo di ISW sui suoi commenti che riconoscono le lotte intestine al Cremlino è falso e un "attacco informativo".
  • Il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk ha dichiarato che funzionari russi hanno deportato illegalmente in Russia 2.161 orfani ucraini. [65]  Vereshchuk ha anche affermato che il numero totale di bambini deportati in Russia potrebbe essere di circa 150.000

Sul campo

  • Le forze russe hanno condotto limitati attacchi di terra lungo la linea Kupyansk-Svatove-Kreminna.
  • Le forze russe hanno continuato le operazioni offensive vicino a Bakhmut ma non hanno completato un movimento di svolta, un avvolgimento o un accerchiamento intorno alla città. I  milblogger russi hanno affermato che i combattenti del gruppo Wagner hanno catturato parti o tutta Orikhovo-Vasylivka (11 km a nord-ovest di Bakhmut), sebbene il finanziere del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin abbia dichiarato che i combattenti Wagner non controllano l'insediamento.
  • Le forze russe hanno condotto attacchi di terra vicino ad Avdiivka e lungo la periferia occidentale della città di Donetsk.  I milblogger russi hanno affermato che le forze russe sono entrate a Krasnohorivka (9 km a nord di Avdiivka), sebbene ISW non abbia osservato una conferma visiva di queste affermazioni.

Russia

  • L’intelligence britannico ribadisce l’iniquità in relazione alle distribuzione dei decessi nelle forze armate russe: in proporzione alle loro dimensioni, le ricche città di Mosca e San Pietroburgo, e in generale l’elite del paese hanno subito poche perdite; scenario diametralmente opposto se si considerano le minoranze etniche e alcune regioni orientali, dove è probabile che i decessi corrispondano, in percentuale alla popolazione, a un tasso 30 volte superiore a quello della capitale.
  • Giornalisti di BBC Russia e Mediazone, media russo indipendente, hanno identificato 16.774 soldati russi morti dall’inizio dall’invasione. Di questi 1638 - tra cui molti mercenari Wagner - nelle sole ultime due settimane: si tratta di un nuovo record, che coinvolge anche 11 ufficiali russi con il grado di tenente colonnello o superiore. Ovviamente, come sottolineato dai giornalisti stessi, il numero di decessi effettivi è molto più alto, anche rispetto all’ultima comunicazione ufficiale nel settembre ‘22 da parte del MoD russo, che aveva parlato di 5937 soldati russi caduti.
  • The Guardian (successivamente smentito dalla stessa portavoce ma confermato da ISW) riporta che la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato, parlando ad un forum a Mosca, che sussistono lotte intestine nella cerchia ristretta del Cremlino e che il Cremlino - anche per l’impossibilità di replicare il modello sovietico, stabilendo un Ufficio della informazione - ha in effetti ceduto una parte rilevante del controllo sullo spazio informativo russo. Non è chiaro il motivo per cui Zakharova, portavoce di alto livello, abbia riconosciuto apertamente questi problemi, per di più in un contesto pubblico.
  • La PMC Wagner ha annunciato di aver aperto in 42 località sparse per la Russia nuovi centri di reclutamento, alcuni dei quali si trovano nei pressi di scuole e centri sportivi frequentati da ragazzi.
  • In un video condiviso dal canale indipendente russo Telegram SOT un gruppo di mogli e madri russe ha chiesto al presidente Vladimir Putin di smettere di mandare i loro mariti e figli "al massacro", costringendoli a unirsi a gruppi d'assalto senza un addestramento o rifornimenti adeguati.

Europa

  • Moldavia: migliaia di persone si sono radunate nella capitale Chișinău nell’ambito di una protesta organizzata da un partito filo-russo contro il governo filo-europeo di Sandu, per il carovita e in particolare il costo delle utenze energetiche, aumentate di sei volte, anche a causa della riduzione dei flussi da parte di Mosca. La polizia moldava ha arrestato 50 manifestanti, tra cui 21 minorenni, mentre i sospetti di interferenze russe crescono: prima della protesta, il capo della polizia moldava, Cernăuțeanu, ha dichiarato in una conferenza stampa che l'FSB, i servizi segreti russi, aveva pianificato di utilizzare 10 gruppi - composti da 5/10 uomini russi e moldavi, alcuni con precedenti penali - per rompere i cordoni della polizia e scatenare la violenza; piano che sarebbe stato svelato da un agente moldavo sotto copertura e così sventato.
  • Francia: il Senato francese, avvicinando la legge all’adozione, ha votato - con 195 voti a favore e 122 contrari - la riforma delle pensioni, che alzerebbe l’età pensionabile da 62 a 64 anni, dopo che centinaia di migliaia di persone hanno manifestato in tutta la Francia e dopo diversi scioperi che hanno interessato settori come i trasporti pubblici, le raffinerie di petrolio, le scuole e gli aeroporti. Le previsioni ufficiali mostrano che il sistema pensionistico francese è finanziariamente in equilibrio per ora, ma si prevede che creerà un deficit a lungo termine.

Americhe

Medio Oriente

  • Arabia Saudita-Iran:Nuovo accordo fra Arabia Saudita e Iran, i cui cardini sono il riconoscimento reciproco dei principi di “sovranità” e “non-interferenza”. 

    Questo accordo ha permesso la ripresa delle relazioni diplomatiche interrotte nel 2016, quando in territorio del regno Saudita fu eseguita la condanna a morte di un importante religioso sciita, Nimr al Numr.

    Per Riyadh l’accordo rappresenta uno dei passi finali del processo di de-escalation regionaleiniziato nel 2019. Questo accordo si sviluppa in un contesto regionale altamente instabile che vede:

    L’Iran e la Russia, regimi sotto sanzione, stringere sempre di più la cooperazione militare;

    Teheran, a un passo dalla soglia nucleare. L'allarme arriva direttamente dall’agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), secondo cui nella centrale sotterranea di Fordo è stato arricchito l'uranio fino alla soglia dell'83,7%, appena al di sotto del 90% necessario per produrre una bomba atomica;

    Israele, con un esecutivo sempre più a destra, torna a ipotizzare un attacco preventivo contro i siti nucleari iraniani.

    In un contesto fortemente incerto, l’Arabia Saudita sceglie di muoversi, nei confronti dell’incognita Iran, mediante un doppio binario. Da un lato, rafforzando le capacità militari, anche mediante la difesa integrata con gli Stati Uniti, dall’altro, rilanciando il dialogo diplomatico con il vicinato.

    Mentre per l’Iran, l’intesa è un modo per ri-legittimarsi sul piano della politica estera, dopo che le rivolte popolari e la violenta repressione interna hanno reso più vulnerabili gli assetti di potere della Repubblica Islamica. 

    Infine, nella partita si inserisce anche la Cina che intende sponsorizzare entrambi i paesi ed ospitare sul proprio suolo gli incontri bilaterali Iran-Arabia Saudita.

  • Arabia Saudita: Saudi Aramco, una delle più grandi società petrolifere al mondo controllata dal governo dell’Arabia Saudita, ha prodotto profitti per 161 miliardi di dollari nel 2022, il più alto guadagno annuale mai realizzato da un’azienda quotata in borsa. Il denaro servirà, tra le altre cose, a finanziare Riyadh Air, una nuova compagnia aerea annunciata dal principe Mohammad bin Salman (non ci sono ancora molti dettagli, ma secondo alcune fonti il fondo di investimento saudita che la controlla dovrebbe acquistare nuovi aerei per un valore di 35 miliardi di dollari. Nei programmi, Riyadh Air offrirà voli verso un centinaio di destinazioni entro il 2030). Alcuni fondi potrebbero essere inoltre impiegati per il costosissimo progetto “The Line”, una città costruita lungo una “linea” di 170 chilometri, larga 200 metri e alta 500.
  • Israele: secondo gli organizzatori nella decima settimana di proteste mezzo milione di israeliani, di cui la metà a Tel Aviv - dunque circa il 5% della popolazione - sono scesi in piazza contro la riforma giudiziaria. Secondo un sondaggio dell’Israel Democracy Institute circa due israeliani su tre (66%) ritengono che la Corte Suprema dovrebbe avere il potere di abbattere leggi incompatibili con le Leggi Fondamentali di Israele, e circa la stessa percentuale (63%) afferma di sostenere l'attuale sistema di nomina dei giudici.
  • Palestina:tre uomini palestinesi sono stati uccisi a Nablus, in Cisgiordania, dai soldati israeliani, dopo aver - secondo Israele - aperto il fuoco contro i militari. 

Africa

  • Repubblica Democratica del Congo. Ieri, sospetti militanti islamisti hanno ucciso 19 persone  nel villaggio di Kirindera nella provincia del Nord Kivu, a pochi chilometri da un altro attacco avvenuto la scorsa settimana dove sono state uccise altre 35 persone. L'esercito ha accusato dell'attacco le forze democratiche alleate (ADF), un gruppo armato ugandese con sede nel Congo orientale che ha giurato fedeltà allo Stato islamico.

    Un residente, Sadame Patanguli, ha raccontato che i militari sono arrivati ed hanno prima saccheggiato tutte le medicine dell’ospedale e poi hanno dato fuoco allo stesso ospedale. Hanno dato fuoco anche ad un hotel e hanno fatto prigioniere molte persone, per poi scomparire. I dettagli degli edifici bruciati e il bilancio delle vittime sono stati confermati da due funzionari regionali. Il gruppo armato ADF è nato in Uganda e si trasferito negli anni 90 in Congo dove è stato accusato di aver causato migliaia di morti nell'ultimo decennio.

    Le uccisioni sono continuate nonostante gli sforzi dell'esercito che combatte (come abbiamo spiegato nella puntata di venerdì scorso), anche contro il gruppo ribelle M23, la cui offensiva negli ultimi mesi ha provocato lo sfollamento di 600.000 persone.

    Il contingente delle Nazioni Unite nel Congo orientale, è crollato e l’ambasciatore francese, Nicolas de Riviere, in occasione di una visita ad un campo di sfollati, ha detto che "Non ci sono soluzioni magiche”, “Non sono le Nazioni Unite che da sole potranno risolvere il problema". Ha poi aggiunto, "Abbiamo bisogno di un negoziato politico, di una soluzione che dia sicurezza".

 

 

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