La centrale di Zaporizhzhia dopo il crollo della diga, con Luca Romano. Rassegna del 7/6/23

di Redazione Ucraina

Punto Stampa a Cura di: Daniele Barnaba, Gabriele Fabozzi, Riccardo Scorpioni
Conducono: Franz Forti, Gabriele Fabozzi

 

Ospite

Luca Romano: l’effetto del crollo della diga di Kakhovka sulla futura operabilità della centrale di Zaporizhzhia . 

 

Link alla diretta/differita YT di questa rassegna 

 

Argomenti principali della giornata: 

Ucraina

Sono in corso le operazioni di evacuazione delle città e dei villaggi a valle della diga di Kakhovka. A guidare le operazioni per la valutazione dei danni sarà il ministro degli Interni, Ihor Klymenko, ed il governo ha annunciato che stanzierà circa 60 milioni di euro per la costruzione di due sistemi di distribuzione idrica d'emergenza nelle zone colpite. Il governatore di Kherson, Oleksandr Produkin, ha stimato che sono 16000 le persone direttamente colpite sulla sponda destra del fiume.

Il danno è naturalmente anche ambientale, in quanto un grosso quantitativo di petrolio greggio e di composti chimici sono stati inglobati nel fiume. Secondo il ministro dell’Ambiente ucraino, Ruslan Stilets, almeno 150 tonnellate di petrolio dalla diga sarebbero finite nel Dniepr, ed il danno ambientale sarebbe per ora stimato intorno ai 50 milioni di dollari.

Intanto, il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA), Rafael Grossi, ha dichiarato che non via sia un rischio immediato per la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia, e che andrà prossimamente in visita alla centrale. 

Europa

La Commissione Europea ha annunciato che la sospensione delle misure di difesa commerciale sulle esportazioni di beni verso l’Unione Europea (le cosiddette ATM; Autonomous Trade Measures) rimarrà in vigore per un altro anno. Introdotta nel giugno 2022 per facilitare il flusso di beni dall’Ucraina verso l’UE e l’estero, aveva subito una battuta d’arresto per quanto riguarda i prodotti cerealicoli nel maggio 2023. 

In primavera, svariati Paesi dell’Europa dell’Est, tra cui Polonia, Romania, Bulgaria, Slovacchia e Ungheria avevano unilateralmente introdotto un divieto d’importazione a molti tipi di cereali provenienti dall’Ucraina. Tali scelte erano state motivate da strozzature logistiche relative a tali prodotti nei suddetti Paesi, i quali lamentavano un eccesso di offerta a danno dei produttori locali. 

Il 2 maggio era poi stato raggiunto, dopo intensi negoziati, un accordo con la Commissione Europea per permettere il transito di tali prodotti attraverso i 5 Paesi, con la possibilità per quest’ultimi di limitare, in via eccezionale, la vendita di prodotti ucraini nei loro mercati interni. Tali misure eccezionali andranno però allentate fino al 15 settembre, quando dovranno essere revocate. È stata istituita una piattaforma di coordinamento fra i 5 Paesi, l’Ucraina e la Commissione Europea per facilitare i futuri scambi. 

Kosovo: Il ministro degli esteri del Kosovo, Donika Gervalla-Schwarz, ha annunciato che il Kosovo è disposto a considerare nuove elezioni nei quattro comuni a maggioranza serba del nord, a condizione che si ponga fine alle intimidazioni della Serbia verso le comunità serbe nella zona, con l'obiettivo di permettere loro di partecipare alle elezioni. La violenza è scoppiata quando le autorità kosovare hanno eletto sindaci di etnia albanese, nonostante abbiano ottenuto solo il 3,5% dei voti a causa del boicottaggio della maggioranza serba.

Giovedì, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno esortato il Kosovo e la Serbia a tenere nuove elezioni nel nord del paese, dopo aver partecipato a un incontro con entrambi i presidenti durante il summit dei paesi europei in Moldova. Nel frattempo, questa settimana sono giunti rinforzi della NATO per garantire la pace in risposta alle proteste in corso.

Politica internazionale

Africa

Da una settimana, il Senegal è attraversato da una fortissima ondata di proteste, in seguito alla condanna a due anni di carcere del principale leader di opposizione Ousmane Sonko. Sonko è stato assolto dalle iniziali accuse di stupro ma condannato per aver mantenuto “comportamenti immorali” nei confronti di una persona minore di 21 anni, un reato penale in Senegal. Tale condanna lo renderebbe incandidabile nelle elezioni presidenziali del 2024. Negli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, che ormai imperversano da una settimana, sono morte più di 16 persone, più di 500 sono state arrestate, ed il governo ha temporaneamente sospeso l’accesso ad internet nel Paese. 

Forti scontri nel Paese si erano già verificati nel marzo 2021, in seguito alle accuse ed alla sentenza per stupro inflitta contro Sonko. A fomentare ulteriore malcontento vi sarebbe il tentativo dell’attuale presidente, Macky Sall, di candidarsi per un terzo mandato - pratica vietata nella costituzione senegalese ma, secondo Sall, legittima in quanto la durata del mandato del presidente è stata accorciata da 7 a 5 anni nel 2016. 

Dopo una settimana di forti scontri, la situazione sembra si stia calmando, quantomeno nella capitale Dakar, ma rimangono forti le proteste in aree più periferiche del Paese.

Nord America

Canada: Già da qualche settimana è iniziata la stagione degli incendi in Canada, e martedì 6 giugno la situazione si è aggravata: il Canadian Interagency Forest Fire Centre registra più di 400 incendi attivi in Canada, di cui più di 200 fuori controllo. Ad oggi sono più di 26.000 le persone evacuate dalle proprie abitazioni, ma i disagi causati dagli incendi non si stanno limitando ai soli cittadini canadesi, bensì anche ai cittadini statunitensi tra il Minnesota e il Massachusetts: la qualità dell’aria in questi stati è calata drasticamente a causa degli stessi fumi che ricoprono i cieli di Ottawa e Toronto. Proprio Toronto e New York City, secondo IQAir, sono brevemente rientrate tra le prime 10 città principali con la peggiore qualità dell'aria martedì. Storicamente, Toronto e New York City non rientrano tra le prime 3.000 città con la peggiore qualità dell'aria. Vista la situazione attuale si prospetta un proseguimento ulteriormente problematico.

Indietro
  • Condividi