Punto Stampa a Cura di: Daniele Barnaba, Marco Vallerga, Franz Forti
Conducono: Franz Forti, Barbara Marzialetti
Ospite | Nane Cantatore: IL FRONTE VASTO Mentre continua l'avanzata ucraina a sud di Robotyne, si aprono altri focolai in diverse parti dell'Ucraina. Che senso hanno tutti questi attacchi? |
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Argomenti principali della giornata: L’Ucraina riprende il controllo delle “Torri di Boyko”. Il presidente Lula fa marcia indietro sulle dichiarazioni a margine del G20 nei confronti di Putin. La tempesta mediterranea Daniel ha causato devastanti inondazioni in Libia.
Ucraina |
Le forze ucraine hanno affermato di aver ripreso il controllo di diverse piattaforme di trivellazione di gas e petrolio, note come "Torri di Boyko", nel Mar Nero, vicino alla Crimea. L'intelligence militare del Paese ha affermato che la riconquista dei siti, che erano stati sequestrati dalla Russia nel 2014/2015, priva Vladimir Putin della capacità di controllare pienamente il Mar Nero. Nello specifico, durante l'operazione, l'Ucraina è riuscita a riprendere il controllo delle piattaforme di trivellazione Petro Hodovanets e Ukraine, nonché delle unità mobili di trivellazione offshore autosollevanti Tavrida e Syvash. L'agenzia ha anche riferito che le forze speciali sono riuscite a catturare una scorta di missili aerei non guidati e la stazione radar Neva, in grado di tracciare i movimenti delle navi nel Mar Nero. Mosca non ha commentato questi avvenimenti. |
Russia |
Domenica la Russia ha concluso, ampiamente denunciate, le elezioni regionali e municipali, anche nelle regioni annesse all'Ucraina, ottenendo un forte sostegno per il presidente Vladimir Putin tra le critiche ai brogli elettorali e la spinta di Kyiv a reclamare il proprio territorio. Il Consiglio d'Europa, il principale gruppo europeo per i diritti, ha definito il voto una flagrante violazione del diritto internazionale, e Kyiv e i suoi alleati affermano che si è trattato di un tentativo illegale di stringere la presa di Mosca sulle regioni nel sud e nell'est dell'Ucraina. |
Europa |
La Commissione Europea ha pubblicato le “Previsioni economiche per l'estate 2023”: crescita in calo, inflazione in diminuzione e mercato del lavoro solido. Tra le informazioni più importanti, nel documento si riporta che l'economia dell'UE continua a crescere, sebbene con uno slancio ridotto. Le previsioni rivedono al ribasso la crescita dell'economia dell'UE allo 0,8% nel 2023 (dall'1% previsto nelle previsioni di primavera) e all'1,4% nel 2024 (dall'1,7%). Anche la crescita nella zona euro viene rivista al ribasso allo 0,8% nel 2023 (dall'1,1%) e all'1,3% nel 2024 (dall'1,6%). Si prevede inoltre che l'inflazione continui a diminuire nell'orizzonte di previsione. L'inflazione dell'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) dovrebbe ora raggiungere il 6,5% nel 2023 (rispetto al 6,7% della primavera) e il 3,2% nel 2024 (rispetto al 3,1%) nell'UE. Nella zona euro, l'inflazione è prevista al 5,6% nel 2023 (rispetto al 5,8%) e al 2,9% nel 2024 (rispetto al 2,8%). |
Politica internazionale | |
America Latina | Brasile: Lunedì il presidente Lula da Silva ha fatto marcia indietro rispetto alla dichiarazione fatta a margine del G20 che il Brasile avrebbe ignorato il mandato di arresto per crimini di guerra nei confronti del leader russo Vladimir Putin: "Se Putin deciderà di partecipare (al vertice del prossimo anno a Rio de Janeiro), sarà la magistratura a decidere (su un eventuale arresto) e non il mio governo", ha dichiarato Lula durante una conferenza stampa. Tuttavia, il presidente Lula ha anche affermato che intende rivedere il motivo per cui il Brasile ha firmato lo Statuto di Roma: "Voglio sapere perché gli Stati Uniti, l'India e la Cina non hanno firmato il trattato sulla Corte Penale Internazionale e perché il nostro Paese lo ha firmato". |
Africa | Libia:La tempesta mediterranea Daniel ha causato devastanti inondazioni in Libia, che hanno spazzato via interi quartieri e distrutto case in diverse città costiere nella parte orientale della nazione nordafricana. La Libia, che rimane un paese diviso tra due amministrazioni rivali, una a est e una a ovest, ciascuna sostenuta da milizie e governi stranieri, ha visto una maggiore distruzione a Derna, città nell'est del Paese; Ahmed al-Mosmari, portavoce delle forze militari sotto il comando del governo orientale, ha dichiarato in una conferenza stampa che il bilancio delle vittime a Derna ha superato i 2.000 morti e che i dispersi segnalati sono tra i 5.000 e i 6.000. Al-Mosmari ha attribuito la catastrofe al crollo di due dighe vicine, che hanno causato una letale alluvione improvvisa. Derna è stata dunque dichiarata zona disastrata (assieme ad altre aree), ed elettricità e comunicazioni sono completamente assenti. |