Ishiba Shigeru (rispettivamente cognome e nome, come vuole il tradizionale ordine giapponese), nuovo premier giapponese insediatosi il 1 ottobre 2024, ha voluto giocare con il fuoco ma non gli è andata bene. Il suo partito ha infatti perso la maggioranza nella camera bassa a seguito dell’indizione da parte dello stesso Ishiba di elezioni anticipate.
Ishiba, neo-presidente del Partito Liberal Democratico (LDP), il cui volto è divenuto noto al grande pubblico al video virale dove indossa il cosplay di Majin Bu (uno dei villain più famosi della celebre opera di Akira Toriyama, “Dragon Ball”), ha rischiato grosso indicendo nuove elezioni parlamentari anticipate della camera bassa, e alla fine questo gli si è rivoltato contro. Infatti, per la prima volta dal 2012 il Partito Liberal Democratico, che ha governato quasi ininterrottamente il Giappone dalla sua fondazione nel 1955 a seguito della cessata occupazione americana fino ad oggi, ha perso la maggioranza in parlamento.
L’LDP ha ottenuto soltanto 191 seggi, perdendone 56 rispetto a prima, mentre il Partito Costituzionale Democratico, maggiore partito di opposizione, è passato dal controllo di 98 seggi a ben 148, costringendo l’LDP a negoziare una maggioranza.
Perché Ishiba ha voluto rischiare?
Ishiba è subentrato a Kishida Fumio, il cui governo è stato caratterizzato da vari scandali che hanno delegittimato seriamente l’LDP agli occhi dell’opinione pubblica giapponese.
Tra i vari, due dei più noti e che hanno causato più scalpore, hanno riguardato rispettivamente i forti legami di molti membri dell’LDP con la Chiesa dell’Unificazione nonché altri episodi particolarmente gravi di corruzione di alcuni membri dell’LDP stesso.
La Chiesa è un’organizzazione molto controversa e potente in Giappone, e ha attirato i riflettori mondiali su di sé a partire dall’omicidio dell’ex premier Abe Shinzo, il cui attentatore, stando alle ricostruzioni, avrebbe agito proprio a causa degli stretti legami tra Abe e l’istituzione del Reverendo Moon.
Ishiba aveva necessità di testare la propria popolarità per legittimare la sua azione di governo, dunque avrebbe deciso di indire elezioni anticipate per testare l’opinione pubblica, sperando in una conferma della sua leadership politica. Di fatto però è stato punito dai giapponesi, che hanno ancora troppo risentimento verso l’LDP in seguito agli scandali, tanto gravi da aver costituito l’oggetto centrale della campagna elettorale di alcuni partiti all’opposizione, come il piccolo movimento populista di sinistra Reiwa Shinsengumi, fondato solamente nel 2019 e che è passato dal detenere 3 seggi alla camera bassa a 8.
Ishiba è noto per essere stato politicamente un allievo di Kakuei Tanaka (l’artefice del riavvicinamento con la Cina nel ‘72), con il quale suo padre (che aveva anche ricoperto per un breve periodo la posizione di Ministro degli Interni) aveva un forte legame.
I legami familiari sono un aspetto molto importante della politica giapponese, la cui classe dirigente sembra rinnovarsi quasi unicamente attraverso dinamiche dinastiche.
In tempi più recenti, la sua figura politica è stata caratterizzata dal forte contrasto tra la fazione interna all’LDP, di cui Ishiba è leader, e quella conservatrice di Abe Shinzo, che aveva vinto nel 2012 le primarie dell’LDP proprio contro Ishiba. Raimondo Neironi, assegnista di ricerca in Storia dell'Asia orientale presso l’Università di Cagliari, parlando di Ishiba ha riportato che il nuovo premier
“conosce molto bene il settore della difesa. È stato direttore generale dell’agenzia giapponese per la difesa, ha avuto contatti con il principale alleato americano, conosce bene i contratti di rifornimento di armamenti alle forze di autodifesa giapponesi posti in essere tra Giappone e Stati Uniti’’.
Ishiba in effetti avrebbe proposto di realizzare una versione asiatica della NATO, che tuttavia parrebbe di difficile e irrealistica attuazione.
Inoltre aggiunge Neironi:
“Il secondo settore di grande esperienza è quello dell’agricoltura: ha potuto vedere direttamente gli sviluppi nel settore agricolo durante il suo mandato come ministro dell'agricoltura. Industria (quasi il 29%) e servizi (70%) ricoprono gran parte della crescita economica giapponese, ma Ishiba ha ottenuto diversi risultati nell’agricoltura e si è fatto promotore di diverse riforme nella sua lunga carriera prima come governatore della prefettura di Tottori e poi come componente di diversi governi liberal democratici. Attualmente il settore agricolo non sta attraversando un buon periodo, tuttavia Ishiba ha puntato all’aiuto delle imprese agricole per risollevare l’economia giapponese dall’inflazione che ha colpito molte famiglie giapponesi e che viene vista come una minaccia alla stabilità economica giapponese. I salari nominali sono aumentati in risposta alle ristrettezze del mercato del lavoro e alle pressioni del governo, alimentando ulteriormente l'inflazione. Tuttavia, l'aumento dei prezzi al consumo ha superato quello dei salari nominali, riducendo così i consumi. L’aumento dell’inflazione in Giappone in realtà non viene vista troppo negativamente avendo il Paese sperimentato due decenni di deflazione. Un’altra questione cara al governo Ishiba sono le questioni sociali. L’economia del Giappone rispetto a gran parte delle economie dell’OCSE, non ha mostrato grandi problemi se pensiamo all’Italia e alla disoccupazione giovanile, però anche il Giappone deve ripensare il proprio modello di sviluppo, perché in alcuni settori è visto come un po’ squilibrato, soprattutto a vantaggio dei settori industriali e dei servizi, non dando la giusta importanza al settore agricolo, che invece il governo ishiba e la sua futura coalizione vorrebbe ulteriormente valorizzare per adeguarsi ai valori medi dei Paesi OCSE.”
Il malcontento generato dagli scandali che hanno travolto l’LDP in queste elezioni anticipate ha dimostrato che il semplice cambio della sua leadership non è stato abbastanza per i giapponesi, che forse questa volta desiderano un cambio radicale nella politica nipponica. Ishiba dovrà ora dimostrare di saper governare in un contesto politico nel quale i partiti all’opposizione sono cresciuti molto, caratterizzato inoltre da un potere molto più frammentato di prima. Il premier dovrà giocarsi bene le sue carte se vuole far riguadagnare credibilità all’LDP agli occhi degli elettori: tra la costruzione di nuove alleanze e la gestione di temi come inflazione, riforma agricola ed equilibrio economico, dovrà mantenere una visione chiara per il futuro del Sol Levante. Solo il tempo dirà se sarà in grado di trasformare questa sfida in un’opportunità per riconquistare la fiducia del popolo giapponese.
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