Alfabetizzazione Sentimentale Femminile

di

Istruzione & Cultura

Allora oltre all'indignazione che mi pervade il più delle volte a voi donne in rinascita, a noi donne in rinascita vorrei dedicare qualche parola. 

Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita. Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta. Che uno dice: è finita. No, finita mai, per una donna. Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.

Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia. Per chi la incontra e per sé stessa. È la primavera a novembre. Quando meno te l'aspetti...

Allora oltre all'indignazione che mi pervade il più delle volte a voi donne in rinascita, a noi donne in rinascita vorrei dedicare qualche parola. 

Per comprendere quanto speciali siamo, perché molte volte lo dimentichiamo, lo banalizziamo, lo rendiamo scontato. Perché dovremmo ripetercelo più spesso, ogni mattina guardandoci allo specchio ripetere: 

“Ma come ha osato il mondo spaventarti così tanto, mentre tu eri seduta a pensare ad un modo per trasformare le montagne in gelato per bambini?” 

Questa è la mia più grande paura… Rimanere sgomenta difronte all’inevitabile perdita di speranza, di fronte a questa grettezza che trasforma luce in penombra, che trasforma orizzonti in confini. 

Di fronte a questo sterminato mare di colori che sanno di obbedienza e che La Boetie chiamerebbe “servitù volontaria” io scelgo il movimento e scelgo di divenire portando con me tutto il bagaglio dei miei ricordi. Perché non c’è un colore che spicca più dell’altro, perché non c’è una qualità superiore ad un’altra ma, come direbbe Hegel, è nel tutto che appare la verità. Mischio questi colori e ciò che ne risulta non è altro che un semplice “essere”

Questa sono io, questa donna sono io! 

Perché spaventarsi della propria fragilità? Perché temere le proprie lacrime? 

Perché forse è proprio vero, solo a noi è stata data la capacità di percepire la sensibile vita di una lacrima:

Avete mai contato le lacrime uscite dai vostri occhi? Non credo sia possibile. E quando finiscono? Ma possono davvero terminare le lacrime? Può essere che ad un certo punto tu abbia pianto talmente tanto da non averne più? Abbiamo un rubinetto infinito che puoi aprire e chiudere a tuo piacimento o è solo un serbatoio e una volta svuotato non può più essere riempito? Quando qualcuno vi dice "ho pianto troppo" davvero si sa quanto questo troppo sia? Si può calcolare? Numericamente o in altro modo? Come si fa a contare le lacrime? Ci avete mai provato? Ne esistono di infinite qualità, ci sono lacrime di dispiacere, quelle sono le più frequenti, per non parlare di quelle d'amore…le più strazianti…quelle di gioia, di soddisfazione, quelle liberatorie, quelle ormonali (sì signori, ci sono pure quelle, datemi retta), quelle di rabbia, di dolore, di fatica, di commozione…insomma ci sono lacrime di tutti i tipi! Ma che sapore hanno le lacrime? Le avete mai assaggiate? Le mie sanno di sale! Salate come l'oceano, forse per questo si dice che il mare è stato creato dalle tante lacrime versate da dio. Sgorgano dagli occhi, rigano tutto il viso e arrivano fino alla bocca, qualche lacrima cade a terra, qualcuna sul cuscino! 

Una lacrima dopo l’altra ad un certo punto ti accorgi che tu li non c’entri proprio, che è come se fossi una chiave per un’altra serratura, che è come se cercassi di infilare un quadrato in un cerchio, che è come se cercassi di vedere le stelle in una giornata di sole, che è come se continuassi a dire di non guardare il dito ma la luna mentre guardi un muro! E arrivano quelle solite giornate amare…lascia stare, cantava Vasco! Perché alla fine non c’è nulla di così complicato e tutto di terribilmente faticoso! Alla fine della giornata vorresti solo sapere se qualcuno in mezzo alle fiamme con te ci starebbe senza fuggire, quando intorno tutto crolla. Cosa c’è di male in questo? È debolezza? E allora viva la debolezza! 

Se sei bella non va bene 

Se sei brutta non va bene 

Che poi chi l’ha deciso sto canone di bellezza scusate? 

Se sei vecchia ormai è tardi 

Se sei giovane ne hai ancora di strada da fare

Se sei dolce ti schiacciano

Se sei dura sei rigida acida frigida e isterica

Se sei alta devi mettere le scarpe basse 

Se sei bassa i tacchi 

Che poi perché mai dovremmo camminare così scomodamente in punta quando i piedi sono fatti per stare piatti a terra?

Se sei grassa magari sei simpatica 

Se sei magra sei più leggera, in ogni senso

Se sei bionda sei stupida 

Se sei mora sei seria 

Le rosse tutta un’altra storia 

Se sei intelligente stufi

Se sei stupida sei imbarazzante 

 

Che poi è facile stare al fianco di una donna quando è bella, forte e sta bene! Ma l’amore si pesa in altri momenti, l’amore è un po’ come un tanga 

Un filo sottile, invisibile, impercettibile, fastidioso.  

L’amore, spesso, è proprio come quel tanga 

Può alleggerirti la testa e farti sentire sospeso come un palloncino gonfiato ad elio attaccato ad una nuvola con un filo di nailon sottile.

È invisibile quando non è corrisposto 

Impercettibile se è giunto al capolinea 

Fastidioso, quando è troppo intenso o quando è troppo ingombrante. 

L’amore dovrebbe essere come dei boxer

Comodo, accogliente, e colorato 

Ecco come dovremmo sentirci noi donne. 

Quindi donna in rinascita ecco il mio consiglio: tieni gli occhi sull’obbiettivo, puntati al centro del bersaglio e scocca la tua freccia qualunque sia il liquido che la bagni, sia esso una pozione d’amore, sia esso un veleno mortale, senza indugi con la sicurezza che ti caratterizza e se non centri il bersaglio, pazienza la prossima volta sarai più fortunata.

 

 

 

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