Il grafico sottostante illustra le preferenze di voto non in relazione al totale dei voti validi, ma rispetto all'intero pool di elettori potenziali.
L'Italia attraversa un periodo di stagnazione economica peggiore di molte altre economie sviluppate negli ultimi 20-30 anni. Questa situazione ha naturalmente generato un alto livello di insoddisfazione tra la popolazione, una reazione giustificata. Tuttavia, anziché tradursi in azioni politiche dirette a cambiare la rotta di questo declino, questa insoddisfazione si è trasformata in disaffezione politica.
Fino agli anni '90, la partecipazione al voto era sostenuta dalla convinzione che si stessero facendo scelte cruciali per il destino del paese, come l'adesione all'Unione Sovietica o l'alleanza con gli Stati Uniti. Di fronte a decisioni così significative, con tanto in gioco, la partecipazione al voto tendeva ad essere molto elevata. Tuttavia, dopo il crollo del Muro di Berlino e la fine della Prima Repubblica, questa sensazione di importanza è andata scemando.
Ulteriore fattore ad influire su tale andamento è che, in passato, l'età pensionabile continuava a diminuire, mentre ora le pensioni non aumentano più come in passato e gli stipendi nel settore pubblico non seguono più l'andamento precedente. È proprio in questo contesto che la popolazione ha sviluppato un atteggiamento più disincantato verso l'offerta politica italiana. Il sistema politico non è più in grado di soddisfare le aspettative dei cittadini, principalmente a causa dei vincoli di bilancio che devono essere rispettati.
Va considerato che il gruppo degli astensionisti non è composto solo da liberali insoddisfatti, ma anche da individui con diverse prospettive politiche.
Questo gruppo è formato da persone che desiderano pensionarsi anticipatamente e che auspicano salari più elevati per i dipendenti pubblici. Pertanto, la percentuale di insoddisfatti che attendono semplicemente una proposta politica soddisfacente non è così elevata come potrebbe sembrare.
Pertanto la ridotta affluenza è davvero un problema? Oppure quel che conta veramente è…
Sinossi a cura di: Harry Shergill e Lorenzo Viviani