Diari Ucraini

Un paio di settimane fa, mentre ero in Ucraina, avevo pensato di convertire le mie riflessioni e appunti per un diario mai scritto in un thread su Twitter. Ora ho raccolto e riorganizzato quegli appunti in un articolo. Non ha la pretesa di essere un resoconto esaustivo oggettivo, solo dei pensieri sparsi

Foto: Ludovico Zanette

30 Marzo: Lviv
Il venerdì sera a Lviv sarebbe quasi indistinguibile da quello di un’altra città europea se non fosse per due particolari: il coprifuoco a mezzanotte e le molte persone in divisa ma non in servizio per le strade. 

Lviv è famosa per i suoi caffè e la tradizione vuole che il primo caffè di Vienna fu aperto a fine ‘600 da Yuriy Kulchytsky, un nobile ucraino di Lviv al servizio del Re di Polonia. Accanto ai caffè storici tuttavia, non meno interessanti, oggi ci sono bistro e cocktail bar, parte di quella ‘food revolution’ che negli ultimi 7-10 anni ha completamente cambiato il volto della ristorazione ucraina.

A sinistra: un angolo di Piazza del Mercato. A destra: piazza Pidkovy
A sinistra: Statua di Yuriy Kulchytsky a Lviv. A destra: il Caffè Virmenka, noto ritrovo della controcultura hippie e dei dissidenti ucraini dal 1979.

31 Marzo: Pasqua e il cimitero di Lychakiv
In Ucraina, la Pasqua quest’anno dovrebbe cadere il 5 maggio, ma dall’atmosfera in città sembra che in molti festeggino oggi. Diverse persone sono in fila fuori dalle chiese con i tradizionali cesti pasquali pronti per la benedizione.

Lychakiv è un cimitero storico del XVIII secolo dove sono sepolti molti esponenti dell’intellighenzia ucraina. Adiacente ad esso si trovano i Campi di Marte dove dal 2022 vengono sepolti i caduti in difesa dell’Ucraina. Le sepolture in legno sono tutte uguali fra loro e portano la bandiera ucraina e quella del reggimento del caduto, a volte di un altro paese, se stranieri. Alcune tombe hanno delle piccole bandiere europee nel terreno. Vicino ad ogni tomba c’è sempre una piccola panchina.

Nel risalire la via interna dei Campi di Marte, in salita, le sepolture vanno dalle più vecchie alle più recenti e con il colore del legno e della terra cambia anche il comportamento di chi vi è attorno. Le prime tombe sono quasi un luogo di ritrovo per parenti e amici dove puoi anche vedere qualcuno mangiare un gelato o dei bambini giocare. Man mano che sali il silenzio cresce e diventa difficile incrociare uno sguardo.

A sinistra: Il cimitero di Lychakiv. A destra: i Campi di Marte

1 Aprile: Intercity: 2024 - 1941
L’Intercity per Kyiv partito da Przemysl, in Polonia, ferma a Ternopil, Khmelnytskyi, Vinnytsia, e Koziatyn. Mentre osservo il percorso sulla mappa noto come si sovrapponga a quello fatto 73 anni fa da mio nonno per andare al fronte: Padova-Donetsk, 5 giorni.


2 Aprile: Kyiv
Kyiv è piena. O almeno, più piena di quanto l’abbia mai vista negli ultimi due anni. Il senso di eccezionalità che avevo percepito nell’estate del 2022 ha gradualmente lasciato il posto ad una nuova ‘normalità’ frutto del tentativo di centinaia di migliaia di persone di avere una quotidianità. E va detto che quando gli air raid non sono molto frequenti, come in questi giorni, una normalità, qui a Kyiv, è possibile. È una delle cose più difficili da spiegare a chi non è mai sato qui. Da lontano si tende ad immaginare la realtà in termini 0-1.


3 Aprile: Ukrainskyi Dim
All’inizio dell’invasione su vasta scala, le collezioni di molti musei di Kyiv sono state trasferite in dei depositi di sicurezza dove si trovano tuttora. Molti musei quindi sono chiusi, altri allestiscono delle esposizioni temporanee, ma alla Casa Ucraina (Ukrainskyi Dim), un grande palazzo per le conferenze costruito negli anni ’80, si tengono mostre e retrospettive eccezionali. L’estate scorsa in particolare aveva avuto grande visibilità quella sulla pittrice Maria Prymachenko (1909-1997) e in queste settimane invece, quella sull’artista monumentale Alla Horska (1929-1970), perseguitata dal regime sovietico e assassinata.

A sinistra: Poster della Mostra "Alla Horska: Boryviter". Al centro e a destra: foto dell'interno della Casa Ucraina (L. Zanette)

4 Aprile: Le fosse comuni di Bykivnia
La più famosa fossa comune di Kyiv è Babyn Yar, dove i nazisti uccisero decine di migliaia di ebrei ed altri abitanti di Kyiv. Meno note, ma altrettanto se non più grandi sono le fosse comuni di Bykivnia, nella foresta ai confini orientali di Kyiv, dove sono sepolti i resti di un numero compreso tra 30,000 e 200,000 persone uccise da l’NKVD tra il 1937 e il 1941. A differenza dei nazisti che uccidevano le proprie vittime in massa sul posto a raffiche di mitragliatrice, i sovietici lo facevano nelle prigioni o in altri centri di detenzioni con un singolo colpo alla nuca. I cadaveri venivano poi trasportati su dei camion e scaricati a Bykivnia la notte per non destare sospetti. Il silenzio e la quiete di un caldo giorno di primavera nel bosco gelano il sangue.

E il vento scuote gli alberi,
ultimo sostegno degli apostoli
di crimine e inganno.
Sulla terra, verità e amore prevarranno
e l’onesto lavoro rimarrà a far da guardia alla verità.

(La Profezia del 1917, Vasyl Symonenko 1963)


Symonenko fu ucciso dalla polizia sovietica pochi mesi dopo aver scritto questi versi, ma il suo lavoro ci consente di preservare la verità tutt’oggi. L’autista del Bolt che ci raccoglie in silenzio all’uscita del memoriale è un reduce: la stampella sul sedile destro e la toppa di velcro attaccata al tettuccio della macchina. Guardando l’entrata del memoriale dice: “Se i russi fossero arrivati a Kyiv, avremmo fatto di nuovo tutti stessa fine”.

Sulla sinistra e al centro: La foresta di Bykivnia oggi. A destra: Memoriale delle vittime di Bykivnia.
Foto di Ludovico Zanette

5 Aprile: Dal terzo piano in su è finto
Da qualche parte ho letto che vi sono più di 30 diversi stili architettonici a Kyiv. Potrebbero essere dieci di più o di meno, ma di certo la varietà architettonica è uno degli aspetti più affascinanti della città. Se ti fermi a inquadrare lo scorcio di una via, in genere puoi individuare almeno 3 secoli e 5-6 stili architettonici completamente diversi e provare ad indovinare. Negli anni duemila c’era la rivedibile abitudine di ricostruire o espandere edifici replicando lo stile dell’800, il che aggiunge un livello di difficoltà.

Foto di Ludovico Zanette

Nel centro storico di Kyiv si fronteggiano due delle sue chiese medievali più famose, Santa Sofia e San Michele. Quest’ultima fu fatta interamente demolire da Stalin a colpi di dinamite negli anni ’30 e la versione che esiste oggi è una ricostruzione. Quello che non sapevo è che il piano originario era di demolire anche tutti gli edifici circostanti per costruire un monumento dedicato a Lenin alto più di 100 metri con un’imponente scalinata che scendeva dal colle di Volodymyr fino alle rive del Dnipro.

A sinistra: Monastero di San Michele, Kyiv. A destra: Progetto per il monumento a Lenin mai realizzato

6 Aprile: The force is strong with this one
Ore 4.00 am, due Tu-95 in volo nei cieli russi tengono svegli milioni di persone. Sui canali Telegram si cerca di capire cosa ‘le tribù del nord’ lanceranno questa notte. La distanza di Kyiv è tale che nella maggior parte dei casi si ha tempo di capire cosa sia in arrivo, seguirne la traiettoria, e decidere di conseguenza come comportarsi. Chi si trova più vicino al confine, come a Kharkiv, che da giorni viene colpita ripetutamente, non ha questa fortuna. Mentre controlliamo la situazione, penso ai racconti dei miei nonni delle notti passate al buio durante i bombardamenti nel 1943-1945. Vorrei poterli ascoltare di nuovo, con più attenzione.

P.S. Il nome del titolo è un riferimento al fatto che la voce inglese dell’app per gli air raid è quella di Luke Skywalker.

In senso orario: 1) nell’app per gli air raid la mappa mostra in rosso le regioni dove l’allarme è in corso, 2) un canale telegram avvisa del lancio di missili da parte di due Tu-95 russi, 3) un altro canale telegram cerca di monitorare la traiettoria dei missili in arrivo, 4) ricostruzione ex post delle traiettorie di missili e droni.

7 Aprile: Espresso tonic
Nel 2023 più di 150 nuovi bar, caffè e ristoranti hanno aperto a Kyiv. È un numero notevole e una delle molte prove della determinazione ucraina. Impossibile non accorgersene anche solo camminando per la città. La qualità e la cura che viene messa nella loro gestione non può passare inosservata. Nei decenni passati la scena di Kyiv non era mai stata così interessante: c’erano ristoranti tradizionali vecchio stile, stranieri (georgiano, italiano, etc.), e ristoranti costosi spesso un po’ volgari (quelli con le macchine nere parcheggiate fuori in attesa). Dal 2014 il panorama è completamente cambiato. La quantità di caffè hispter, enoteche, cocktail bar, e ristoranti ucraini contemporanei che sono emersi nel giro di pochi anni è impressionante.
A questi si affiancano le molte nuove librerie, molte delle quali hanno aperto nell’ultimo anno, nonostante le grandi difficoltà che il mercato dell’editoria continua a vivere a causa dell’invasione russa. Kharkiv è storicamente la 'capitale' dell'editoria in quanto sede di molte case editrici e stamperie che sono state colpite dai bombardamenti russi. La guerra russa contro l'Ucraina passa anche per la cancellazione del suo patrimonio culturale.

8 Aprile: The coolest street in Europe
Via Reitarska è il posto più cool in Europa, almeno di quelli in cui io sia mai stato. L’atmosfera che si respira in questa via di Kyiv dove si trovano alcuni dei caffè e bar più interessanti della città è difficilmente descrivibile. Mentre scrivo, due ragazzi si fronteggiano in una partita a scacchi e non sembrano disturbati quanto me dal sonoro battito di tasti del corrispondente straniero che frettolosamente scrive il suo pezzo, uno stilista americano incontra uno studente di moda, due soldati discutono discretamente, un reduce con una gamba bionica gioca a ping-pong.
 

9 Aprile: Софійська площа
Dimenticavo. Ogni domenica alla piazza di Santa Sofia, ma a volte anche in altri posti, si radunano i manifestanti in sostegno delle famiglie dei prigionieri di guerra che si trovano ancora in mano russa. La manifestazione è nata per i difensori di Azovstal, ma nel corso del tempo si è estesa anche a tutti gli altri.

Dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala, più di 3000 POW ucraini sono stati liberati negli scambi di prigionieri. Almeno altrettanti rimangano in prigionia. La grande maggioranza dei POW ucraini ha testimoniato di essere stati sottoposti a tortura. Secondo il rapporto delle Nazioni Unite, all’interno del sistema russo la tortura “is not random, aberrant behaviour but orchestrated as part of state policy”.

Manifestanti in Piazza Sofia / Via Volodymyrska. foto di Ludovico Zanette

10 Aprile: Soldi per i droni, non per i parchi!
Un aspetto del dibattito interno ucraino che ho raramente visto riportato all’estero è quello sulla spesa per lavori pubblici e affini. In altre parole, ha senso per le amministrazioni comunali spendere/investire soldi in lavori pubblici non strettamente necessari, come ad esempio migliorare strade, marciapiedi, parchi, fermate della metro, edifici, etc.? L’opinione che ho trovato più diffusa è che ogni centesimo di denaro pubblico dovrebbe essere diretto alle forze armate o a quei settori strettamente necessari o connessi allo sforzo bellico. E in effetti, solo qualche mese fa in molti a Kyiv, soprattutto fra i giovani, erano in piazza a protestare contro il budget dell’amministrazione comunale, chiedendo che più fondi fossero diretti alle forze armate e meno ai lavori pubblici.
P.S. Quello del titolo è uno degli slogan delle manifestazioni.

11 Aprile: Trypilla
Questa mattina un attacco russo ha distrutto la Trypilska TPP, la più grande centrale termoelettrica della regione di Kyiv. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, questo non ha causato blackout, ma metterà senz’altro in difficoltà la rete energetica nei prossimi mesi. La Трипільська ТЕС, come è nota in ucraino, era una centrale prevalentemente a carbone costruita tra il 1969 e il 1977 a Trypillia, un villaggio di circa 2500 persone sulle rive del Dnipro, circa 45km a sud-ovest di Kyiv.

Un fatto interessante è che questo piccolo centro, Trypillia, dà il nome alla Cultura di Cucuteni-Trypillia, una civiltà neolitica vissuta nella regione tra il 5550 e il 2750 a.C., nota in archeologia per la costruzione dei più grandi insediamenti europei nella stessa epoca dei Sumeri. Uno degli aspetti più misteriosi di questa cultura era quello di bruciare e ricostruire le proprie città ogni 60-80 anni. La città di Trypillia in quanto tale fu invece fondata nel 1032, durante il regno di Yaroslav il Saggio, come fortezza a difesa di Kyiv dagli attacchi di Cumani e Peceneghi.

Nello stesso giorno, a Khmelnytsky, 350 km a ovest, venivano inaugurati i lavori per la costruzione di due dei quattro nuovi reattori nucleari che l’Ucraina ha approvato all’inizio di quest’annp. I due per cui sono stati inagurati i lavori sono dei reattori di nuova generazione AP1000 di progettazione statunitense (Westinghouse), mentre gli altri due, dei VVER1000 sovietici, verrannp costruiti con materiale importato dalla Bulgaria. Altri due reattori sono attualmente in uso a Khmelnytsky a cui se ne aggiungono altri 7 nel resto del paese, lasciando esclusa la Zaporizhzhia NPP attualmente sotto occupazione russa e non in uso. Ad oggi, tra la metà e i due terzi del fabbisogno energetico ucraino viene dall’energia nucleare e vale la pena ricordarlo: senza di essa,con ogni probabilità, l’Ucraina oggi sarebbe al buio. 

A sinistra: vista di Trypillia nel XIX secolo, prima della creazione del bacino idrico di Kaniv A destra: la Trypilska TPP prima dell’attacco.

12 Aprile: Digitalisation
Diversi mesi fa sorridevo nel leggere i tweet di un giornalista italiano a Kyiv che parlava dei menu digitali nei bar e ristoranti come un residuato del Covid. Ovviamente non è così.

La digitalizzazione in Ucraina precede il Covid di alcuni anni ed è stata un grande successo grazie ad app come Diia e Monobank. Attraverso Diia si può usufruire dei servizi pubblici online e accedere a copie digitali valide di qualsiasi documento personale. Monobank consente pagamenti elettronici istantanei senza bisogno di carte, semplicemente usando un QR code, anche quando si tratta di comprare fiori per strada.

13 Aprile: Tramonto
Non vi è momento più suggestivo del tramonto a Kyiv. Dal colle di Volodymyr, la vista a est sul fiume e le isole: l’ombra gradualmente si estende all’altra riva. Scendendo a Podil, mentre il sole scompare dietro la collina. Dalle rive del Dnipro gli ultimi raggi di sole si riflettono sulle cupole dorate al suono delle rane.

Foto di Ludovico Zanette
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