La sfida che abbiamo davanti è quella di recuperare terreno dopo una crisi economica molto severa partendo da una posizione di debolezza e fragilità maggiore rispetto agli altri paesi europei ed è per questo che ci è stata attribuita una quota rilevante delle risorse che verranno mobilitate grazie al Recovery Fund.
Le misure necessarie per colmare il divario che ci separa dagli altri paesi e per portarci su un percorso di crescita sostenibile non possono limitarsi a pochi accorgimenti di facciata per assecondare le richieste della commissione e le mode del momento, dal green al digitale, ma devono costituire una sostanziale discontinuità rispetto al passato.
Con riferimento alla digitalizzazione della PA è necessario che:
- la revisione di tutti processi sia sostanziale, orientata all’automazione di tutti i passaggi per i quali non è strettamente necessario l’intervento umano e che costiuisca una valida occasione per semplificare e razionalizzare l’attività in modo da garantire il miglior servizio possibile alla cittadinanza
- il mantenimento del numero dei dipendenti della PA, verosimilmente tra i profili più sensibili dal punto di vista politico e sociale, non costituisca un vincolo tanto stringente da annullare una parte significativa dei benefici connessi all’intero processo.
- la gestione dei lavoratori che svolgevano mansioni non più necessarie sia orientata alla riconversione all’interno delle stesse strutture ove possibile (ad esempio supporto e assistenza ai cittadini anche mediante canali indiretti) al trasferimento ad altre strutture e mansioni negli altri casi
Posto che in Italia non è pensabile e men che meno proponibile che ai guadagni di efficienza consentiti dalla digitalizzazione della PA corrisponda anche una significativa e tempestiva riduzione dei dipendenti pubblici è necessario gestire il processo di transizione in modo costruttivo, evitando i consueti abusi in termini di prepensionamenti o mantenimento di mansioni non più utili e avendo il coraggio di portare a termine fino in fondo il processo di trasformazione, anche per la parte afferente la necessaria riallocazione e riqualificazione delle risorse umane.
Una digitalizzazione della PA nella quale un numero quasi invariato di persone continua a svolgere per lo più le stesse mansioni, costituirebbe l’atto finale dell’ennesima commedia all’italiana nella quale per tradizione gattopardiana tutto deve cambiare affinché nulla cambi.